giovedì 16 settembre 2021

EUROPA

 




Non mi recavo a cinema dal gennaio del 2020.

Ero certa, certissima che a giugno 2021, appena le norme anticovid lo avessero permesso, sarei tornata a cinema a godere la visione di un film sullo schermo gigantesco, immersa totalmente nella storia proiettata senza alcuna distrazione.

Non è stato così. Non ci sono andata e mi sono stupita di me stessa e di quanto fossi cambiata in questi lunghi mesi di solitudine e di visione di film sul piccolo schermo del mio pc. Mi ero accontentata e continuavo a farlo.

Poi ho saputo pochi giorni fa che il cinema del mio quartiere, i F.lli Marx, dove ho visto in questi anni tantissimi film, avrebbe riaperto, e ho capito che era proprio giunto il momento di mandare un messaggio di speranza sia a chi con coraggio riapriva l’attività dopo mesi di inattività, sia a me stessa.

Il film che ho scelto si intitola Europa.

 Il regista fiorentino, Haider Kashid, è stato premiato a Cannes per questa sua opera.

E’ la storia di Kamal, un giovane iracheno, che dalla Turchia tenta di entrare in Europa dalla famosa  rotta balcanica.

Sbarcato in Bulgaria, catturato dalla polizia, si libera ed inizia a scappare attraverso la foresta, inseguito dai cacciatori di migranti, gente senza scrupoli.

Il film non ha dialoghi o colonna sonora, o meglio, la colonna sonora del film è il fiatone di Kamal che corre terrorizzato dagli spari, dagli elicotteri che sorvolano la foresta. Noi corriamo con lui, grazie ad una telecamera che inquadra il protagonista e le asperità del terreno. La tecnica usata mi ha ricordato il film “Il figlio di Saul” , la cui recensione puoi trovare nel mio blog.

Solo il dolce rumore dell’acqua delle cascatelle dalle quali il  giovane migrante si disseta, dona tregua all’incalzare della corsa.

Paura, sete, fame, dolore, solitudine: bisogni primari disattesi in questa corsa disperata per entrare in Europa ed essere accolto come rifugiato.

L’Europa, la culla dei diritti umani, la culla della civiltà greca-romana, la terra dove l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese hanno rivoluzionato l’ordine sociale e politico, accoglie così i bisognosi di protezione e aiuto.

Lo sai, lo sappiamo, però correre con Kamal è efficace.

Geniale trattare il tema della rotta balcanica attraverso una storia individuale e non collettiva. Lo spettatore si immedesima, corre, inciampa, suda, si sente svenire dalla stanchezza e dalla paura, cerca rifugio, cerca cibo, si nasconde e capisce bene il viaggio della speranza via terra di molti esseri umani.

Lo consiglio.

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