giovedì 20 dicembre 2018

IL SEGRETO DELLA MINESTRINA












Il libro che sto per raccontarti, caro lettore e cara lettrice, dopo tanto silenzio, mi ha tenuto compagnia nel mio viaggio di ritorno da Roma.
E’ stato come stare seduta su una comoda poltrona in un salotto caldo con una tazza fumante di buon tè, a conversare con le due autrici di amore e dei loro amori: mi sono dimenticata di essere seduta in treno e ho persino dimenticato di osservare le stazioni che via via il mio treno superava, immersa nella notte invernale e nei racconti ambientati tutti a Torino e nei luoghi molto cari ai torinesi: la Liguria e le Valli di Lanzo.
Il filo conduttore dei cinque racconti contenuti nel libro e dei loro personaggi è  l’amore.
Lia, la protagonista del primo lungo racconto, ma anche Giovanna e Milly narrano amori spenti, tristi, raccontano di tradimenti e di melanconia.
Ricordano con nostalgia i primi amori, che a volte ritrovano, a volte evocano: pare che le autrici vogliano dirci che l’amore tra un uomo e una donna sia un’illusione e la solitudine dell’individuo l’unico modo di stare al mondo.
I protagonisti positivi di questi racconti sono i figli: buoni, affettuosi, generosi, sensibili. Nelle loro storie si intravede la speranza: forse la generazione dei lori genitori non è stata capace di alimentare l’amore della coppia con il trascorrere degli anni, forse non è stata capace di difendersi da genitori invadenti, che hanno minato i rapporti di coppia, mentre i loro figli, Ferruccio che incontra Beatrice e parte per una lunga vacanza con lei e il figlio di Salvo, papà felice di due splendidi bambini, restituiscono al lettore un po’ di fiducia e speranza nella possibilità di una felicità, certo temporanea, ma possibile.
La specificità di questi racconti è che sono stati scritti a due mani, da due colleghe e amiche, che hanno saputo sostenersi durante gli anni dell’insegnamento, realizzando ottimi spettacoli teatrali con i loro alunni e oggi hanno continuato il loro sodalizio scrivendo in modo parzialmente autobiografico, ma soprattutto insieme, rendendo onore ad un’altra forma di amore, l’amicizia, che sopravvive all’età, alla vecchiaia, che non risente di tradimenti e gelosie, che non ha bisogno di menzogne, ma solo di comprensione e disponibilità.
Forse questo è per me, che le conosco da molti anni, essendo stata una loro collega, il messaggio più importante di tutto il libro.
Nei loro racconti questo amore puro è rappresentata da Riccardo, un dono prezioso di cui Lia sa di dover avere molta cura.
Buona lettura.
Dimenticavo: Consuelo, una delle due scrittrici, è anche autrice degli acquarelli che precedono i racconti.
E non è poco.

Consuelo Cordara, Nellia Micheletti, Il segreto della minestrina e altre storie,  editris