domenica 3 dicembre 2017

EZIO BOSSO ALLE OGR

Ieri sera ho avuto la fortuna di assistere ad un concerto di Ezio Bosso e della Stradivari Festival Orchestra. Era dal 2015, anno in cui l’ho sentito parlare e suonare al Festival di Sanremo, che cerco di assistere ad un suo concerto. Questa volta ci sono riuscita: felice, mi sono seduta ad aspettarlo nelle più antiche officine ferroviarie italiane dove venivano riparati i treni. Dove gli operai lavoravano ora ascoltiamo musica, visitiamo mostre, gustiamo aperitivi. Una trasformazione epocale visto che sempre di più sono i siti industriali che vengono recuperati a fini culturali. Dal 17.03.2011, inaugurazione della bella mostra Fare gli italiani, in occasione dei 150 anni dell’unità di Italia, a ieri sera, ho apprezzato i lavori di recupero dell'edificio
Due particolari: la prima foto è l'entrata dei bagni, la seconda sono le luci del ristorante








Due parole sul Maestro: bambino prodigio, impara prima a suonare e poi a leggere e a scrivere. Molto giovane diventa compositore, pianista e direttore d’orchestra. Nel 2011 viene operato al cervello per asportare una neoplasia e subito dopo viene colpito da una malattia autoimmune.
Ha dovuto rimparare a suonare e a parlare. Sono stati necessari molti anni per poter riprendere a comporre, a suonare e a dirigere.
il Maestro fatica a parlare, a camminare, ma quando appoggia le mani sulla tastiera succede una trasformazione e il suo corpo, percorso da spasmi mentre parla, diventa docile e il suono diventa pura poesia, entra nel cuore e trova casa.
I suoi suoni mi sono apparsi lievi, delicati, profondi, a volte struggenti.
Trasmette un grande amore per la musica e molto coraggio.
Al termine alza la bacchetta in alto, in direzione del cielo e ringrazia.
Io ringrazio lui per la sua musica, pura poesia e ti consiglio, lettore, lettrice, di ascoltare su YouTube qualche suo brano, perché non sono capace di descriverti le sue trascrizioni, come dice il Mastro, perché la musica è trascrizione dei suoni e tutti trascrivono,Tchaikovsky  ha trascritto Vivaldi, Bosso trascrive Bach e Tchaikovsky e via così. Arte che trascrive se stessa,  per chi sa farlo e il Maestro lo fa in modo poetico.