martedì 21 novembre 2017

LOVING VINCENT











Meraviglioso.
Eccezionale, inatteso. Questo è il mio giudizio sintetico sul lungometraggio “Loving Vincent”.
Un film che, grazie alla tecnologia, lascia che siano i dipinti di Van Gogh a raccontare la vita del grande Maestro.
125 artisti hanno dipinto, usando le opere del maestro e le sue pennellate, lo sfondo, gli ambienti, le persone che furono parte del mondo del grande pittore olandese.
Quei quadri, che molti di noi hanno avuto la fortuna di aver visto almeno una volta nel museo a lui dedicato ad Amsterdam oppure nei musei o mostre in giro per il mondo, quei quadri hanno preso vita, si sono animati e io, spettatrice, mi sono ritrovata immersa in quei colori di vita, nelle campagne, nei bar, nelle case che sono stato teatro della vita di Vincent.
Nei suoi quadri ci sono vita e poesia, di ciò non ho mai avuto alcun dubbio.
E tutto ha acquisito un nuovo significato. Non si sa  mai abbastanza su di noi stessi., figuriamoci sulla vita di un artista, per quanto famoso.
Non sapevo, per esempio, che lui fosse il primogenito ma non il primo figlio. Un altro Vincent era morto, prima della sua nascita e la madre non riusciva a dimenticare il grave lutto, facendo sentire il piccolo non accettato, non amato. Questo sentimento di non appartenere alla sua famiglia lo ha segnato per tutta la vita. Solo il fratello Theo lo ha aiutato a realizzare il suo sogno: dipingere.
Autodidatta, ha superato tutti i maestri dell’epoca ma ha avuto molto difficoltà economiche: in vita ha venduto un solo quadro.

Il film d’animazione, come in un giallo, si domanda se si sia veramente suicidato.
Molti gli elementi che farebbero propendere per l’ipotesi di omicidio.
Il film non risolve certamente il quesito, ma lo pone, a chi come me non aveva mai sospettato che esistesse.
Un film poetico e geniale come l’autore del quale narra la vita e le opere.
Da vedere, assolutamente.

https://www.youtube.com/watch?v=dYs_Kx-FuAw

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