venerdì 21 luglio 2017

ALTRE NOTE 2017





L’altra notte ho sognato che a Balboutet vi era una casa di vacanze per l’orchestra  e il coro del Regio di Torino.
Ho sognato che la sera uscivo  per recarmi in questa casa, molto grande, dove i musicisti e i coristi suonavano e cantavano per divertimento.
Non ero sola, altri come me apprezzavano le serate insolite donateci dai musicisti, in un' atmosfera di serenità e pace.
Un sogno, quello di ascoltare la musica dal vivo e cantare in un luogo di grande bellezza e semplicità, qual è Balboutet, borgata del più famoso comune di Usseaux, che non a caso è uno dei borghi più belli d’Italia.
In realtà questo mio sogno è il proseguimento notturno della giornata di domenica scorsa, iniziata  già sabato sera, vissuto in una colonna sonora iniziata alle 10 del mattino e finita alle 19 di sera. Ore e ore di musica, dalla classica alla musica rock, transitando per il jazz e il folk, camminando per sentieri e sostando in antiche chiese.
Ecco, mio amico lettore e lettrice, ti sto raccontando la Maratona musicale voluta e organizzata dalla Pro Loco di Usseaux in collaborazione con la Pro Loco di Fenestrelle,  sabato 15 e domenica 16 luglio u.s.
Nell’affollata chiesa di Fenestrelle sabato sera ho ascoltato il coro Roberto Goitre di Torino e il coro Saint-Vincent di Aosta. Bravissimi tutti, hanno cantato anche i due cori insieme in un tripudio di applausi.
Domenica, nella bella chiesa di Usseaux, otto clarinetti accompagnati dalla voce recitante di Alessia Donadio hanno eseguito la famosissima Carmen di Bizet, in versione da camera. Molto apprezzata la narrazione che ha via via permesso a tutti di conoscere i pensieri e la sofferenza della bella sigaraia spagnola. Un ottimo modo per avvicinare all’opera classica, oggi meno conosciuta dei tempi in cui in casa la maggior parte degli italiani canticchiava le arie più famose delle opere.


Chi a piedi e chi in macchina, il gruppo dei maratoneti musicali ha lasciato la musica classica per avvicinarsi, nella piazzetta degli artisti di Balboutet, alla musica jazz.
Qui, sotto un cielo terso e un sole caldo, il compositore e arrangiatore Fulvio Chiara, ha diretto un gruppo di giovani scelti tra i migliori studenti dei corsi di formazione musicale della città di Torino, dove è docente.
E’ stato emozionante vedere le persone sedute un po’ ovunque, sulle panche, sulle scale, per terra, catturati dalla bravura del Maestro Fulvio Chiara e dei sui allievi,in un luogo dove normalmente risuonano gli scarponi degli alpinisti, il rumore della pioggia, i passetti dei bambini, i motori dei trattori che tornano dai vicini prati, le voci delle donne, che parlano ancora la lingua occitana, mentre tornano a casa con il secchio pieno di legna da far ardere anche nelle sere d’estate, perché qui l’estate dura solo di giorno.





Il tempo di un pasto presso i ristoratori di Balboutet ed Enrico, la maglia rosa della proloco, ha guidato i maratoneti verso la borgata di Pourrieres, dove alle 15 ho incontrato una musicista e cantante, ma soprattutto una donna piena di passione, Valeria Tron.
Una scoperta per me, Valeria, laureata in lettere,  scrive e canta in patoua, originaria di Rodoretto, racconta nelle sue canzoni la vita dura dei montanari.
Ama la sua terra, la sua gente che ha resistito alle lusinghe del lavoro facile in Fiat (non so cosa ne pensino gli operai), che oggi resiste al lavoro facile nel turismo che vorrebbe far della montagna un grande parco giochi per chi vive in città.
Le sue canzoni parlano di resistenza gentile, le sue parole permettono ad un mondo quasi scomparso di rivivere, sollecitano noi che ascoltiamo a riflettere ancora una volta sulla preziosità e bellezza della montagna così come è, senza volerla rendere simile alla città. Valeria è innamorata della sua lingua, che vorrebbe fosse parlata, studiata, per dare realtà al mondo delle alte valli, al  duro lavoro, alla  resistenza gentile.




Toccata profondamente dalle sue parole, così rare oggi, dalla sua passione, mi avvio verso il lago del Laux, dove a suonare e cantare c’è un caro amico, Matteo Lagrande con la sua simpatica band. Si tratta dei Dream Power, una Rock Band che esegue sul prato davanti al lago, contornata dalla bellezza e dalla gente che li ascolta, in una Woodstock in miniatura, sognando pace e amore.
Hanno cantato con passione, quella dei sogni, coinvolgendo i presenti che hanno finalmente potuto cantare, compresa la sottoscritta, che non vedeva l’ora! Ecco, non smettevamo più, noi di ascoltarli e apprezzarli con applausi a scena aperta e loro di suonare, nonostante la temperatura si fosse abbassata, come spesso capita nelle estati alpine.
Provo a sintetizzare : insieme (i cori e i Dream Power) possiamo resistere gentilmente (Valeria Tron) per superare ogni forma di discriminazione (Carmen e musica Jazz). Sembra semplice, quando è la musica a dircelo.
Tutti abbiamo bisogno di musica, per essere migliori, per sentirci vivi, liberi, perché cantare è una forma di libertà. Ed è estremamente vero, infatti là dove non c’è libertà, una delle prime proibizioni è proprio quella relativa al canto e alla musica in generale.
Bella iniziativa a 1550 mt di altezza, difficile, complessa, che è stata possibile grazie a molti volontari che hanno dedicato tempo e forze affinché le note musicali e la loro energia potessero arrivare anche a chi difficilmente ha tempo per scendere a valle per partecipare a concerti.





3 commenti:

  1. Provo a rifare il commento scritto ieri:
    Bellissimo racconto rende proprio bene l'idea e le emozioni provate in quei giorni
    brava Roberta
    Roberta Bonora

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  2. provo a inserire di nuovo il commento
    bellissimo racconto rende molto bene l'idea e le emozioni vissute in quei giorni
    brava Roberta

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