mercoledì 26 aprile 2017

LA BALLATA DI ADAM HENRY











Durante questo ponte ho avuto modo di leggere ancora Ian Mc Ewan, esattamente questo romanzo pubblicato nel 2014, titolo originale “The Children Act”, tradotto da Susanna Basso per la casa editrice Einaudi.
Ancora una volta Mc Ewan mi ha rapito: questa volta a Londra accanto ad un’alta magistrata.
La protagonista è un giudice dell’Alta Corte britannica in servizio presso la Sezione Famiglia. Lei si sta avvicinando alla sessantina, è sposata da trentacinque anni con un uomo colto e avvenente, non ha figli, è una donna molto stimata dai colleghi.
Il lettore/lettrice riflette, insieme a Fiona Maye, la protagonista, sui casi che via via deve affrontare, ma uno in particolare è il caso che sconvolge Fiona: il caso di Adam Henry.
Si tratta di un giovane di quasi diciotto anni, malato di leucemia, figlio di testimoni di Geova. I medici consigliano una trasfusione di sangue, ma i genitori rifiutano per motivi religiosi.
Fiona si reca personalmente dal ragazzo in ospedale, dopo aver ascoltato tutte le parti in causa. Nel frattempo la sua vita privata ha subito un repentino cambiamento: il marito ha deciso di abbandonarla per una giovane studentessa. Il caso di Adam la assorbe completamente, nel lavoro trova rifugio alla solitudine. Decide di obbligare la trasfusione e salva la vita al ragazzo, poeta in erba e violinista dilettante. Adam sceglie il giudice Maye come guida nella sua nuova vita, rinato e ritemprato dalle cure. Taccio sul seguito della storia, per ovvi motivi.
Con il solito senso della misura, di stile tipicamente britannico, l’autore affronta molte tematiche, man mano che presenta i vari casi che il giudice Maye deve giudicare. Da leggere. Buona lettura.



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