domenica 5 giugno 2016

JULIETA


La storia di Julieta ci cattura per un'ora e trenta, un tempo in cui le emozioni sono talmente forti e paralizzanti da farci scordare il mondo che ti circonda.
Tutte le volte che questo succede si è in presenza di un'opera d'arte.
E questo film di Pedro Almodòvar è senza dubbio un'opera somma.
La sua grandezza sta nell'intensità delle emozioni, molto reali, di una singola donna: Julieta.
Siamo lei quando ama appassionatamente Xoan, il pescatore incontrato sul treno, quando diventa mamma di Ania, quando si intenerisce per la mamma malata e ingannata, quando scopre i tradimenti del marito, quando è depressa per la morte del marito, quando si dispera per la fuga della figlia, quando cerca di cambiare vita, amare nuovamente, persino dimenticare.
Ma dimenticare non si può e il proprio passato torna sempre a bussare alla porta. Sarà un'altra donna,giovane, Beatrice, amica di Ania a riportarla al passato.
Questo film segna l'inizio di un nuovo modo di raccontare da parte di Almodovar. Non più la trasgressività a cui eravamo abituati, bensì dolore e morte sono al centro di questa storia. Un'opera realizzata in età matura, quando la riflessione sulle scelte di vita, sulle conseguenze delle ns e delle altrui azioni, sull'intreccio di gioia e dolore è cosa naturale.




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