sabato 5 marzo 2016

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Quando lessi la prima recensione pensai che fosse un po' noioso un film che si occupava di raccontare un'inchiesta giornalistica.
Poi il passa parola , il premio Oscar, le ultime recensioni mi hanno spinto ad andare a constatare di persona la qualità dell'opera, che mostra l'inchiesta del “ The Boston Global “sui preti pedofili a Boston iniziata nel 2001.
Ringrazio il regista Mc Carty perché ha saputo mostrarmi come si deve svolgere un'inchiesta giornalistica, come si rincorrono i testimoni, si bussa nelle case, si cercano documenti, il tutto in modo avvincente.
Purtroppo è l'argomento dell'inchiesta che non si vorrebbe approfondire, perchè amareggia, disgusta.
La pedofilia è sempre un reato, ma se ad abusare sessualmente è un sacerdote (sacer vuol dire sacro) ecco che lo spaesamento per il giovane è maggiore e non solo per lui.
Dall'inchiesta emerge che l'adolescente adescato è povero, orfano di padre, con madre molto religiosa, che vede nei favori del sacerdote i favori stessi di Dio. Per le vittime il dramma è doppio, psicologico e spirituale: “quando un prete ti fa questo ti ruba la fede” dice un abusato durante il film.
Lo spettatore assiste al fatto che la maggioranza dei notabili di Boston sa, ma non ha il coraggio di denunciare gli ecclesiastici e di fatto cardinali, avvocati, presidi, magistrati, poliziotti, giornalisti, insomma tutti diventano complici.
Anche se il regista nega nelle interviste una stretta relazione tra l'obbligo del celibato e i disturbi nella sfera sessuale di molti prelati, nel corso del film una voce telefonica, quella di uno psicologo che da anni indaga sulle patologie sessuali dei sacerdoti, fa comprendere molto bene come la scelta dell'astinenza e della castità non sia adatta a tutti e che la Chiesa deve decidersi ad affrontare seriamente questo tema di estrema attualità.
Il Cardinale Bernard Law, che aveva coperto i preti pedofili, trasferendoli di diocesi in diocesi, fu trasferito a Roma presso la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Quanta fatica e quanto coraggio si deve avere per denunciare e contenere chi commette dei reati.
Il giornalista Robby, personificato dal grande Michael Keaton, ripete spesso agli amici collusi con la Chiesa, la frase: “Ma tu sai da che parte stare” sperando di risvegliare nell'altro un senso di giustizia sopito.
La questione è proprio questa: ogni giorno dobbiamo scegliere da che parte stare.

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