Il
Prof. Guido Tonelli, premio Nobel per la fisica, racconta che con
strumenti super si è captato uno scontro tra due buchi neri
avvenuto, pensate un po', un miliardo e duecento milioni di anni fa.
Ora
io sicuramente non sono una fisica, quindi mi permetto di estrapolare
da questa informazione, che il Professore ha elargito in televisione
a milioni di italiani, una considerazione per avviare un
ragionamento.
Se
nel 2016, anno convenzionale, perchè chissà in che anno siamo
veramente, ma poi “veramente” cosa vorrà dire nessuno lo sa,
bene, scrivevo che se nel 2016 l'uomo riesce a percepire un'onda
gravitazionale derivata da un fenomeno accaduto un miliardo e
duecento anni fa, questo vuol dire per me che nell'universo sono
conservate tutte le conseguenze dei fenomeni e bisogna solo essere in
grado di percepirle (le conseguenze) o percepirli (i fenomeni). Forse
gli scienziati lo dicono da tempo, scusate, io non studio fisica dai
tempi del liceo, quando l'atomo era ancora in assoluto la particella
più piccola.
Sarà
per questo che i fisici sono così contenti e sperano di riuscire a
percepire cosa è successo al momento del Big Bang.. Devono solo
trovare il modo di percepirlo, ma le onde sono ancora in
circolazione, sono ancora percepibili dopo 13,8 miliardi di anni. Mi
vengono le vertigini e penso che dovremmo preoccuparci delle
conseguenze delle azioni degli uomini.
Le
azioni degli uomini producono anch'esse delle conseguenze e molto
spesso le onde travolgono e uccidono milioni di persone.
Auguri
ai nostri scienziati, alle loro ricerche e alla comprensione da parte
dei comuni mortali dell'interdipendenza dei fenomeni e del perdurare
delle conseguenze delle loro azioni nei secoli.
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