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Visualizzazione dei post da febbraio, 2016

FUOCOAMMARE

è dedicato a tutti coloro che non sono arrivati vivi a Lampedusa e a tutti gli isolani, gente generosa. Fuocoammare è un docufilm realizzato da Gianfranco Rosi, dopo un anno di permanenza sull'isola di Lampedusa allo scopo di raccontare uno dei maggiori problemi del nostro mondo contemporaneo: l'emigrazione. Il film a Berlino ha vinto l'orso d'oro e in questi giorni viene proiettato in molte sale cinematografiche italiane. Molti sono i documentari e i film sul fenomeno migratorio di questi ultimi decenni, alcuni li ricordo per la forza della denuncia come “ Terraferma ” del regista Emanuele Crialese. In questa opera però Gianfranco Rosi ha lasciato che lo spettatore pensasse, confrontasse, valutasse la realtà; non c'è durante il documentario una parola di commento, i protagonisti, gente del posto, dal pescatore al medico, non giudicano, non si lamentano, vivono in questa isola selvaggia e brulla, bella come solo la natura sa essere se l'uomo...

SCRIVERE

Scrivere è un bisogno, nasce da un'urgenza, da una voglia prepotente di comunicare ad altri le proprie emozioni e riflessioni. Chi scrive non conosce chi leggerà i propri scritti e non sa neanche cosa costoro penseranno intorno a ciò che si è scritto. Questo fatto provoca turbamento, incertezza, dubbi. Io ho iniziato un mese fa questa avventura, nata da una necessità che ha trovato forma e contenuto dopo la visione di un film, avventura che sognavo di vivere da anni. Per anni ho scritto in ogni momento in cui era possibile farlo, ho riempito quaderni e taccuini. Unica lettrice però ero io. Dopo un mese ringrazio tutti coloro che seguono il mio blog e ringrazio coloro che con i loro commenti mi hanno incoraggiato.

IL RINASCIMENTO SECONDO ADRIAN VILLAR ROJAS

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Già dal primo momento mi appare chiaro che sto per partecipare ad una mostra originale. Nessun cartellone pubblicitario sui muri o nel giardino della Fondazione Sandretto Rebaudengo di Torino. Solo una facciata molto pulita ed un nido di uccello argentino posto sul tetto della Fondazione. Dentro, al posto degli impiegati pronti a dare informazioni, depliant e a staccare biglietti d'entrata, un muro bianco e un corridoio, con qualche borsa, qualche giaccone, qualche scarpa qua e là secondo un ordine dato dall'artista con criteri a noi sconosciuti. I miei amici iniziano chi a brontolare, chi a trovare inquietante tanto vuoto. Nessuna luce, nessuna presa elettrica, nessun calore artificiale. L'artista ha eliminato tutto ciò che è eliminabile, lasciando lo spettatore solo. Dal corridoio si raggiungono due stanze, una totalmente differente dall'altra. Una completamente buia e vuota, mi fa pensare ad una grotta, ad un anfratto nel qual...

QUELLI CHE AMANO IL PROPRIO LAVORO N. 2: ROBERTO MANCINI

Nel 2014 lessi sui quotidiani della morte del vicecommissario Roberto Mancini e conobbi la sua storia. Ritagliai l'articolo per leggerlo ai miei allievi di allora. Ogni giorno infatti cercavo storie esemplari, per poter contrastare nella mia aula scolastica il cinismo diffuso dai mezzi di comunicazione, che sottolineano in continuazione soltanto i casi di corruzione, di delinquenza e mai i casi di coloro che vivono svolgendo nel modo migliore possibile il proprio lavoro nell'interesse della collettività. E' quindi questo aspetto che vorrei mettere in luce di Roberto Mancini, come anche il titolo del libro “ Io, morto per dovere ” evidenzia senza dubbi. Lo stesso amore per il dovere e per la giustizia che ha animato i numerosi magistrati, giornalisti,agenti delle forze dell'ordine, volontari che in questi anni sono morti nel tentativo di rendere migliore la vita di tutti. Li chiamiamo eroi e li ricordiamo, chiamandoli uno per uno, il 21 marzo di ogni ann...

UN MILIARDO E DUECENTO MILIONI DI ANNI FA......

Il Prof. Guido Tonelli, premio Nobel per la fisica, racconta che con strumenti super si è captato uno scontro tra due buchi neri avvenuto, pensate un po', un miliardo e duecento milioni di anni fa. Ora io sicuramente non sono una fisica, quindi mi permetto di estrapolare da questa informazione, che il Professore ha elargito in televisione a milioni di italiani, una considerazione per avviare un ragionamento. Se nel 2016, anno convenzionale, perchè chissà in che anno siamo veramente, ma poi “veramente” cosa vorrà dire nessuno lo sa, bene, scrivevo che se nel 2016 l'uomo riesce a percepire un'onda gravitazionale derivata da un fenomeno accaduto un miliardo e duecento anni fa, questo vuol dire per me che nell'universo sono conservate tutte le conseguenze dei fenomeni e bisogna solo essere in grado di percepirle (le conseguenze) o percepirli (i fenomeni). Forse gli scienziati lo dicono da tempo, scusate, io non studio fisica dai tempi del liceo, quando l'a...

OGNUNO POTREBBE DI MICHELE SERRA

Il protagonista dell'ultimo romanzo di M. Serra, Giulio Maria, è un disorientato e un insodisfatto. Ha 37 anni, vive con la madre vedova e la sua ex professoressa del liceo, è fidanzato con una donna sempre connessa, ha un lavoro precario che ritiene inutile, dovendo catalogare l'esultanza dei calciatori dopo il gol. Il non senso della vita trapela in tutte le pagine, intrecciato all'insoddisfazione per tutto, per il luogo dove vive, Capannonia, per i selfie, per l'esibizionismo, per l'abuso dell'iphone, che chiama egofono, per tutti gli uomini che trova ingombranti, perchè camminano a testa in giù, discutendo con un ignoto interlocutore. “ Il lontano sta diventando molto più importante del vicino e siccome il vicino è la realtà e il lontano è l'astrazione, noi stiamo facendo deperire ciò che abbiamo a vantaggio di ciò che ci illudiamo di avere” Ecco, di tutta la storia di questo ragazzo, che ragazzo non è, insofferente alle caratteristiche di...

MATISSE E IL SUO TEMPO

Premetto che amo Matisse, premetto che ho un poster del suo magnifico quadro “La danza” nel mio salotto, sopra il divano. Premetto che non so quasi nulla di storia dell'arte, qualche reminiscenza dei tempi del liceo, che viene puntualmente rispolverata in occasione di viaggi o mostre. Qui, più che il tempo di Matisse, a me interessa raccontarvi ciò che mi piace del maestro francese. Decidete, dopo ciò, se continuare a leggere il mio racconto della visita alla mostra a Palazzo Chiablese oppure desistere. Sono entrata a Palazzo Chiablese e ho deciso di non affittare le audioguide, desiderosa di comprendere il messaggio contenuto nei quadri del maestro e degli artisti a lui contemporanei senza suggerimenti. L'arte, come la poesia, arriva dritta al nostro cuore. Poi avere delle conoscenze è sicuramente un gran bene, ma oggi ho preferito osservare i quadri e me stessa, senza mediatori. Via via che osservavo i quadri esposti, ho iniziato a provare gioia, mi sono sent...

LUISA SPAGNOLI E IL TEMA DEL LAVORO: SE RIPARTISSIMO DAL SUO ESEMPIO?

I vestiti che si vendono nei negozi denominati Luisa Spagnoli mi piacciono abbastanza e non sono così cari come quelli di altre stiliste italiane. Confesso che non conoscevo affatto la vita di questa donna e con curiosità ieri sera ho scelto di guardare la fiction della Rai. Posso dire, dopo aver visto la prima puntata, che la storia di Luisa Spagnoli è stata per me una scoperta, una piacevole scoperta. Come spesso accade, una fiction o un film generano una sana curiosità e quindi sono andata in cerca della sua vera storia, non di quella romanzata dalla Rai. Luisa è stata veramente una donna coraggiosa, ha saputo tradurre idee, che da un secolo serpeggiavano per l'Europa (socialisti utopisti), in azioni. Lei però non è stata influenzata dai filosofi, almeno così leggo nella biografia dedicatale nel Dizionario biografico in tre volumi (edito dal Dipartimento per le pari opportunità nel 2003), perché quasi analfabeta. Non sono stati quindi gli studi, le riflessioni ...

PERCHE' APRIRE QUESTO BLOG

Ho deciso di aprire questo blog domenica scorsa, al rientro dalla visione del film “Il figlio di Saul”. Il dolore che provavo, ancora una volta, come quello provato per tante altre carneficine di oggi e di ieri, che insanguinano la nostra memoria e la nostra storia quotidiana, quel dolore dovevo esprimerlo. In un'ora ho aperto il blog e scritto il primo post. Un desiderio, nascosto in me da troppo tempo, ha preso forma. Quello di esprimermi. Non sono un'artista, non sono capace di rappresentare ciò che provo e penso, ma posso provare a raccontarlo a te, proprio a te, che hai voglia di leggere e magari di commentare. I blog sono tantissimi, come tantissimi i libri che vengono pubblicati e i film che vengono prodotti. Lo so e, nonostante questo ho creduto nella sincerità del mio bisogno di comunicare idee ed opinioni ai miei amici e conoscenti. “Lo racconto proprio a te” vuole essere un modo per raccontare ai  miei amici e conoscenti  film, mostre, libri, pr...