domenica 30 aprile 2023

LEZIONI



 

Il mio libro del mese di Aprile 2023 è “Lezioni” di Ian McEwan, famoso scrittore inglese contemporaneo.

Il romanzo di McEwan si sviluppa lungo l’intera vita di Roland Baines: la vita di un boomer che non ha conosciuto direttamente la guerra con le sue atrocità, ma ne è figlio, sia perché i suoi genitori hanno vissuto la Seconda Guerra Mondiale, sia perché nella sua vita indagherà più volte sugli anni della Guerra.

“A Roland era toccata la buona sorte storica, e aveva avuto tutte le opportunità. Eppure eccolo lì, al verde proprio adesso che lo Stato benevolo si era trasformato in megera” .[1]

La vita di Roland, un giovane e brillante pianista, un poeta, un promettente tennista, si riduce a quella di un pianista di piano bar che suona musiche scelte da altri.

Il protagonista è vittima delle scelte di tre donne della sua vita: la madre, Rosalind, che, costretta dal marito, lo abbandona a undici anni in un college inglese, la maestra di pianoforte, Miriam, che abusa di lui, la moglie, Alissa, che  abbandona lui e il figlio appena nato, Lawrence, senza una spiegazione.

Un uomo pieno di cicatrici che diventa un padre tenero  e poi  marito affettuoso di Dafne. Un uomo poco amato che sa amare.

Roland, ancora nella fase del genitore principiante, del padre adorante, spesso era incantato dal fatto puro e semplice che suo figlio esistesse….l’amore incondizionato, il senso dell’umorismo, le confidenze, le lacrime, le crisi, i risvegli alle cinque del mattino – ogni cosa aveva il potere di stupirlo.[2]

 

Nel romanzo la storia di Roland scorre insieme alla Storia: dalla crisi di Cuba e al terrore della guerra atomica di un quattordicenne che teme di  essere “vaporizzato” e vuole vivere tutto prima che accada, alla caduta del muro di Berlino con la conseguente liberazione dei suoi cari amici, a  Cernobyl, con l’incubo che torna,  al terrorismo islamico, alla pandemia, solo per citare alcuni momenti, tutto ciò che accade nella realtà interroga e influenza la vita del protagonista.

La letteratura è sfondo e ricerca nella trama: i diari della suocera sulla Rosa Bianca, i libri di successo della ex moglie Alissa, i suoi stessi diari bruciati in una sera nel giardino della casa.

In questo libro tutto è “lezione”. Quella di pianoforte, quella di tedesco di Alissa, quella di Jane sulla Rosa Bianca, quella della vita quotidiana come padre abbandonato al suo ruolo, quella del segreto della madre Rosalind, che abbandonò un figlio appena nato, quella dell’autore che ci spiega magistralmente come si scrive un romanzo e come leggerlo:

“ devo proprio dirti come si legge un romanzo? Prendo a prestito. Invento. Saccheggio la mia vita. Prendo un po’ dove capita, modifico, faccio tornare le cose come mi pare…tutto quello che so, tutto quelli che ho conosciuto- tutto quello che è mio mescolato con quello che invento”.[3]

L’intera esistenza di un individuo, inserito nel suo tempo e costretto a scegliere chi essere e come vivere, anche se appare trascinato dagli eventi, anche se ad alcuni commentatori appare “un uomo senza qualità”.

Ancora un amore chiude la storia: quello della nipotina Stefanie che prende per mano nonno Roland e lo guida, lui ormai malfermo e malato.

Un libro che è sicuramente più apprezzato da coloro che hanno qualche decennio di vita alle spalle.



[1] Ian Mc Ewan Lezioni, Einaudi, 2023, pag. 124

[2] Idem, pag. 234

[3] Idem p. 537

lunedì 24 aprile 2023

25 aprile 2023: porta un fiore


 


E’ una festa nazionale. Questo lo sappiamo tutti. Chi non lavora nel turismo e nella sanità o nei trasporti gode almeno di un giorno di festa, oppure di un lungo ponte, come quest’anno.

Cosa festeggiamo?

Qui iniziano i problemi. Gli -anta lo sanno molto bene: o hanno vissuto direttamente quei giorni oppure li hanno vissuti attraverso i racconti, ma che dico, la vita dei loro genitori, nonni e zii.

Nessun boomer può dimenticare la parola “guerra” che entrava in ogni discorso familiare. “Mangia con il pane” dicevano i nostri genitori quando avevamo fame, “noi non avevamo nulla, morivamo di fame, compravi al mercato nero un uovo o dello zucchero ed era festa grande. Il pane era nero.”

 “Non sprecare”, continuavano e raccontavano con voce ancora spaventata dal suono degli stivali dei militari tedeschi sui sampietrini romani e la paura delle retate nelle case.

Fame, bombardamenti, morte, deportazione, dolore, freddo, paura: questi erano gli ingredienti della vita quotidiana degli italiani dal 1940 al 1945. Fino al 25.04.1945.

La televisione della fine degli anni 50 trasmetteva pochi programmi, ma i film erano tutti sulla II G.M. o sulla povertà estrema: il famoso neo-realismo.

La confusione su questa festa nazionale, sempre carica di polemiche,

 aumenta se anche una alta carica dello Stato confonde luoghi e  tempi della storia,  nuocendo alla festa nazionale di cui tutti possiamo serenamente rallegrarci senza timore alcuno.

Come sempre il Presidente della Repubblica Mattarella rimedierà, riparerà con le sue sagge e chiare parole, restituendo la verità storica.

Cosa festeggiamo quindi?

La liberazione dell’Italia dal nazifascimo. Per un ventennio l’Italia è stata governata dal partito unico fascista e per due lunghissimi e tragici anni l’Italia è stata occupata dall’esercito tedesco: in particolare l’Italia del centronord.

Da quel momento in Italia abbiamo assistito ad un processo politico che ha portato al riconoscimento del voto delle donne, alla nascita della Repubblica parlamentare (2.06.1946),  alla stesura della Carta Costituzionale (1.01.1948), al miracolo italiano, alle leggi sui diritti civili.

Un crescendo.

Se la guerra fosse stata vinta dalla Germania di Hitler e dai repubblichini di Salo’, la nostra storia e non solo la nostra, sarebbe andata in un’altra direzione.

Quindi è lecito gioire, è lecito ricordare e festeggiare.

Ogni anno, da tanti anni, ho ascoltato le parole dei testimoni, parole preziose, ricche di energia, di speranza, rivolte ai giovani.

Prima di tutto desidero ricordare ancora una volta Italo Tibaldi, il cui ricordo è custodito oltre che nel mio cuore, anche nel mio blog e tu lettore o lettrice  puoi  leggere qui la sua storia.

https://www.blogger.com/blog/post/edit/7935399354274882063/4258424687274394726

https://www.blogger.com/blog/post/edit/7935399354274882063/2685396521232934712

Ho avuto il privilegio di incontrare altri testimoni della Resistenza, ma tra tutti voglio scrivere oggi, ancora una volta dell’Avv. Bruno Segre.  Il 20.04, ancora una volta, a 104 anni si è recato alla famigerata Caserma di via Asti, dove fu imprigionato e torturato, per rendere omaggio ai caduti, insieme alle autorità. Una vita intera spesa all’insegna dei diritti umani, con coraggio e passione. Un grande esempio per tutti noi.

Puoi leggere la sua storia qui.

https://www.blogger.com/blog/post/edit/7935399354274882063/397490036927985041

 

Il mio rammarico è stato quello di constatare che nessuna classe era presente all’omaggio ai caduti.




Molti sono gli eventi a Torino in questi giorni di ricordo e di ringraziamento verso coloro che, morendo per un ideale, hanno reso la nostra vita migliore.

Importante è visitare il Campo della Gloria, il sacrario dei partigiani all’interno del Cimitero monumentale di Torino. Sono sepolti i resti di 1126 partigiani, 900 dei quali cercati e recuperati da Nicola Grosa.




Personalmente ho portato dei fiori alle lapidi presenti al Museo diffuso della Resistenza e invito te che leggi a fare altrettanto: c’è una mappa delle lapidi della città di Torino ai caduti per la Liberazione ed è disponibile sul sito dell’Istoreto. Istituto piemontese per la Storia della Resistenza. Cerca la più vicina a casa tua e sarebbe bello se portassi un fiore.

http://Intranet.istoreto.it/lapidi/ricerca.asp

Buona festa della Liberazione a tutti.