E’
una festa nazionale. Questo lo sappiamo tutti. Chi non lavora nel turismo e
nella sanità o nei trasporti gode almeno di un giorno di festa, oppure di un
lungo ponte, come quest’anno.
Cosa
festeggiamo?
Qui
iniziano i problemi. Gli -anta lo sanno molto bene: o hanno vissuto direttamente
quei giorni oppure li hanno vissuti attraverso i racconti, ma che dico, la vita
dei loro genitori, nonni e zii.
Nessun
boomer può dimenticare la parola “guerra” che entrava in ogni discorso familiare.
“Mangia con il pane” dicevano i nostri genitori quando avevamo fame, “noi non
avevamo nulla, morivamo di fame, compravi al mercato nero un uovo o dello
zucchero ed era festa grande. Il pane era nero.”
“Non sprecare”, continuavano e raccontavano
con voce ancora spaventata dal suono degli stivali dei militari tedeschi sui
sampietrini romani e la paura delle retate nelle case.
Fame,
bombardamenti, morte, deportazione, dolore, freddo, paura: questi erano gli
ingredienti della vita quotidiana degli italiani dal 1940 al 1945. Fino al
25.04.1945.
La
televisione della fine degli anni 50 trasmetteva pochi programmi, ma i film
erano tutti sulla II G.M. o sulla povertà estrema: il famoso neo-realismo.
La
confusione su questa festa nazionale, sempre carica di polemiche,
aumenta se anche una alta carica dello Stato
confonde luoghi e tempi della storia, nuocendo alla festa nazionale di cui tutti possiamo
serenamente rallegrarci senza timore alcuno.
Come
sempre il Presidente della Repubblica Mattarella rimedierà, riparerà con le sue
sagge e chiare parole, restituendo la verità storica.
Cosa
festeggiamo quindi?
La
liberazione dell’Italia dal nazifascimo. Per un ventennio l’Italia è stata
governata dal partito unico fascista e per due lunghissimi e tragici anni l’Italia
è stata occupata dall’esercito tedesco: in particolare l’Italia del centronord.
Da
quel momento in Italia abbiamo assistito ad un processo politico che ha portato
al riconoscimento del voto delle donne, alla nascita della Repubblica
parlamentare (2.06.1946), alla stesura
della Carta Costituzionale (1.01.1948), al miracolo italiano, alle leggi sui
diritti civili.
Un
crescendo.
Se
la guerra fosse stata vinta dalla Germania di Hitler e dai repubblichini di
Salo’, la nostra storia e non solo la nostra, sarebbe andata in un’altra
direzione.
Quindi
è lecito gioire, è lecito ricordare e festeggiare.
Ogni
anno, da tanti anni, ho ascoltato le parole dei testimoni, parole preziose, ricche
di energia, di speranza, rivolte ai giovani.
Prima
di tutto desidero ricordare ancora una volta Italo Tibaldi, il cui ricordo è
custodito oltre che nel mio cuore, anche nel mio blog e tu lettore o lettrice puoi leggere qui la sua storia.
https://www.blogger.com/blog/post/edit/7935399354274882063/4258424687274394726
https://www.blogger.com/blog/post/edit/7935399354274882063/2685396521232934712
Ho
avuto il privilegio di incontrare altri testimoni della Resistenza, ma tra
tutti voglio scrivere oggi, ancora una volta dell’Avv. Bruno Segre. Il 20.04, ancora una volta, a 104 anni si è
recato alla famigerata Caserma di via Asti, dove fu imprigionato e torturato,
per rendere omaggio ai caduti, insieme alle autorità. Una vita intera spesa all’insegna
dei diritti umani, con coraggio e passione. Un grande esempio per tutti noi.
Puoi
leggere la sua storia qui.
https://www.blogger.com/blog/post/edit/7935399354274882063/397490036927985041
Il
mio rammarico è stato quello di constatare che nessuna classe era presente all’omaggio
ai caduti.
Molti
sono gli eventi a Torino in questi giorni di ricordo e di ringraziamento verso
coloro che, morendo per un ideale, hanno reso la nostra vita migliore.
Importante
è visitare il Campo della Gloria, il sacrario dei partigiani all’interno del
Cimitero monumentale di Torino. Sono sepolti i resti di 1126 partigiani, 900 dei
quali cercati e recuperati da Nicola Grosa.
Personalmente
ho portato dei fiori alle lapidi presenti al Museo diffuso della Resistenza e
invito te che leggi a fare altrettanto: c’è una mappa delle lapidi della città
di Torino ai caduti per la Liberazione ed è disponibile sul sito dell’Istoreto.
Istituto piemontese per la Storia della Resistenza. Cerca la più vicina a casa
tua e sarebbe bello se portassi un fiore.
http://Intranet.istoreto.it/lapidi/ricerca.asp
Buona
festa della Liberazione a tutti.
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