mercoledì 28 ottobre 2020

Lo racconto proprio a te. Cosa ne pensano i lettori e le lettrici

 


Aggiorno man mano che arrivano i commenti. Grazie a tutti.



Lo racconto proprio a te

Riflessioni, spunti, appunti

 

 

Cosa ne pensano i lettori e le lettrici

Inviaci le tue impressioni. Le inseriremo in questa pagina.

roberta.isastia@gmail.com

 

Maria Teresa Matera psicologa

Leggere Roberta è immergersi in un armonico accordo tra il suo sguardo sincero, acuto e la realtà. Diventa una comunione naturale, con cui ti fondi e ogni cosa si rivela così com'è. E' come un viaggio in macchina con la testa fuori dal finestrino per prendere una boccata di aria. Ti concede libertà in movimento.

Maria Grazia Trigolo 

Ho letto il tuo libro e devo dirti che è stato molto piacevole, proprio come se ti avessi incontrata e se ci fossimo fermate a parlare. Ho trovato spunti per leggere nuovi libri e vedere alcuni film che non sono più in programmazione.

Barbara

Hai un modo magico di scrivere e di catturare l’attenzione. Spero che lo leggano in molti, perché fai riflettere.

Franca Balsamo Docente Sociologia della Famiglia

I suoi testi che “rivolge a noi, proprio a noi” con quel tu che ci chiama, ci accoglie e ci fa entrare subito in relazione con lei, hanno, nella loro semplicità e linearità, un ritmo musicale….La musica orchestrale diventa non solo la metafora ma il modello del vivere umano nell’incontro armonico tra le differenze dei diversi strumenti di ciascuno….Fare delle relazioni umane un’orchestra vivente, questo è il suo invito.

 

Maria Nella

Mi stai regalando tante pillole di bellezza e di consapevolezza. Spero siano in tanti a leggerlo.

 Laura Gambarelli

Dopo aver letto il suo libro "Lo racconto proprio a te", mi sembra di conoscere e di essere amica di Roberta da una vita.

Patrizia Natali Docente di scienze

Una lettura scorrevole, diretta, semplice; piacevolmente condividi luoghi ed eventi della tua Città di adozione! Un racconto e una narrazione che assumono la funzione del diario in cui ritrovo i miei ricordi! Da quasi 40 anni a Torino, arrivata o forse potrei dire “immigrata” dal Centro Italia come Roberta. Dico “immigrata” perché una torinese DOC all’epoca mi definì “Terroncella” e mi fece capire che proprio ben accetta non lo ero! Comunque come Roberta mi detti da fare e tutte e due abbiamo cresciuto i nostri “figlioli” in questa Città alla quale sentiamo a pieno diritto di appartenere!

Roberta riesce a descrivere la natura della Città nei suoi aspetti mutevoli nelle stagioni e si assapora con delicatezza  il passaggio e il trascorrere inevitabile del tempo cadenzato da avvenimenti a cui tutti hanno preso parte, ma che Lei ci aiuta a riportare alla memoria!

È come un “incipit “. Ogni lettore poi va al suo vissuto!

Il diario di Roberta è un compagno che tieni sul comodino e quando desideri coccolarti con i tuoi ricordi, puoi aprire a caso e scoprire dove la sorte ha deciso di portarti!

 

Daniela  Medico

Mi piace molto il suo modo di scrivere, è come Lei., diretto e delicato al tempo stesso, scorrevole  e ti fa sentire a casa, leggerlo è un po’ come ascoltare un amico che ti parla.

 

Gabriella Inglese Attrice

Ho appena terminato di leggere il tuo libro ed è stato proprio come conversare con un'amica. E’ stato tutto un ripercorrere gli eventi della nostra città di adozione degli ultimi anni, dal Salone del Libro, al Circolo dei lettori, al raduno degli Alpini, alla mostra di Renoir, al concerto del "nostro" coro. Ed ho scoperto una affinità di pensieri, sensazioni, e punti di vista che già avevo intuito, ma forse non ancora focalizzato.

Inutile dirti che la poesia di Gabriele Corsi, riportata nella recensione del film "La terra buona", mi ha scatenato una tempesta emozionale che è durata almeno un paio di giorni...

Ma, potrai capire, complice è senza dubbio la fragilità sensoriale per me del periodo personale vissuto, oltre al coinvolgimento degli eventi mondiali in corso.

La cosa, comunque, maggiormente inaspettata, è stata lo scoprire quante similitudini abbiano avuto le nostre vite. Dal lasciare la nostra città di nascita, amata,( e con lei famiglia amici lavoro/studio) per un amore conosciuto durante le vacanze, all'arrivo a Torino nello stesso anno 1978, con la difficoltà di inserirsi in un ambiente ben diverso da quello conosciuto. E poi l'immersione totale nella famiglia, alla quale ci siamo date senza il minimo risparmio. Fino al momento in cui siamo riuscite a perseguire qualcosa di solo nostro: tu l'insegnamento, io il teatro. Entrambe le scelte, sottolineo, hanno a che fare con l'educazione, sia essa da mamma (e ora nonna!), insegnante, scrittrice, attrice o corista.

Grazie quindi per avermi fatto conoscere questo fil-rouge che ci unisce, perchè mi sembra che questo libro, tu l'abbia scritto anche un po' per me.

 

Anita Felici Insegnante di italiano in Gran Bretagna

 

Il titolo di questo libro coglie perfettamente quello che l’autrice vuole comunicare. I suoi pensieri, le sue riflessioni, la sua visione del mondo, la speranza che il nostro pianeta venga in qualche modo salvato lei ce li racconta.

Così come ci racconta gli eventi culturali a cui partecipa e che mi hanno fatto scoprire una Torino e dintorni stimolanti e vibranti.

Io che ho vissuto sia a Roma che a Londra, ho raramente approfittato di ciò che offrivano. Forse sono megalopoli più dispersive, forse Torino è più compatta ed è quindi più facile partecipare a tutto ciò che può farti crescere culturalmente e spiritualmente. O forse è Roberta che con la sua passione per tutto ciò che può arricchirla ci fa scoprire la sua città adottiva in tutte le sue sfaccettature.

Ci continua a raccontare di persone per lei importanti ed interessanti che hanno attraversato la sua vita dal 2016 al 2019 e ci comunica le sue impressioni su libri  che ha letto e che le sono rimasti nel cuore.

Di qualsiasi cosa lei scriva, l’ambiente o le vittime dell’immigrazione, gli eventi musicali o culturali, le persone intervistate o i libri recensiti, le riflessioni sulla scuola o i viaggi fatti, ci comunica sempre la sua passione, la sua voglia di arricchimento e di dare a sua volta.

Lei ci racconta queste sue esperienze perché forse arricchiranno anche noi, come hanno arricchito lei.

 

Il libro si può acquistare:

1.      1. Presso l’autrice, con dedica (inviare una mail a roberta.isastia@gmail.com)

         2. ordinando on line sul sito dell’editore Il Pennino www.ilpenninodinoaloi.it con lo sconto del 30%: consegna a domicilio

2.    3.  Presso la Libreria Thérese, Corso Belgio 49, Torino: in questo periodo la libreria effettua consegne a domicilio. Scrivere a info@libreriatherese.it con oggetto ordini, indicando cognome, nome, titolo, indirizzo, recapito telefonico, modalità di pagamento.

3.    4.  Presso la Libreria Comunardi, Via Giambattista Bogino, 2 Torino

4.      

venerdì 23 ottobre 2020

RECENSIONE a Lo racconto proprio a te

 

Ricevo da Pietro Tartamella, scrittore, poeta, lettore ad alta voce, di cui ho scritto nel mio blog (vai a vedere "Perchè è impossibile cambiare il mondo" e Ah-Che-Waga-Chun), in questa giornata di cielo grigio, di aria ferma, di notizie martellanti ed inquietanti, la recensione al mio libro.

Eccola.







“LO RACCONTO PROPRIO A TE    riflessioni, spunti e appunti”

di Roberta Isastia – edizioni il Pennino (TO)

 

 

 

Non possiamo dire che sia un libro di letteratura. Piuttosto una raccolta di “lettere”, con taglio giornalistico, che Roberta Isastia dal 2016 ha pubblicato sul suo blog “lo racconto proprio a te”.

Le lettere normalmente hanno un destinatario. Infatti i destinatari sono i lettori del suo blog e, nel momento in cui gli articoli vengono raccolti in un libro cartaceo, i destinatari diventano coloro che leggono il libro. Le parole “mi rivolgo proprio a te lettrice/lettore” – “caro lettore/lettrice” sono disseminate con dovizia lungo tutte le 295 pagine, segno di un bisogno grande di comunicare, di raccontare, di rendere partecipe gli altri delle proprie esperienze e delle proprie riflessioni.

La scrittura è scorrevole, vivace, e man mano svela le grandi passioni di Roberta, prima fra tutte, mi è sembrato di capire, la voglia di mostrare cosa vuol dire fare il “mestiere di cittadino”.

Da sola, o in compagnia di amiche, Roberta esplora la città come se fosse una casa, con la sua consueta curiosità creativa si informa, frequenta appuntamenti, manifestazioni, partecipa a dibattiti alla ricerca di voci che possano insegnarle qualcosa. La vediamo al Circolo dei Lettori, a Torino Spiritualità, al Salone del Libro, alla Giornata internazionale dello Yoga, al Torino Film Festival, alla ricerca di stimoli e momenti che possano suscitare in lei riflessioni e approfondimenti.

È stata un’insegnante delle scuole Medie Inferiori, ora in pensione, e ha sempre cercato di trasmettere ai suoi allievi, con l’esempio, questa sana curiosità per la cultura e il senso di essere “cittadini consapevoli”.

I luoghi in cui ha vissuto ha cercato di sentirli sempre come “casa”. La prima città-casa è Roma, l’amatissima città in cui è nata. Poi Torino, la città adottiva. Già me la vedo Roberta, nell’ipotesi che debba trasferirsi in un’altra città, esplorare curiosa le vie e le piazze, alla ricerca di angoli suggestivi, alla ricerca di eventi, realtà curiose, nascoste, a scovare manifestazioni e appuntamenti, finché il nuovo luogo non diventi per lei la sua nuova “casa”, tanta profonda è la sua passione e tanto irrinunciabile il suo impegno civile.

L’arte, la cultura, la bellezza come prevenzione. Un concetto che esprime spesso.

Prevenzione di che? Forse non è importante definire quel “di che”. Prevenzione, da sola, è parola sufficiente, lasciando aperte tutte le mille direzioni: arte, cultura, bellezza = prevenzione.

Emergono dal libro la sua vocazione per il lavoro di giornalista, la sua visione ecologista, il suo amore per la nonviolenza.

“Non so se siano incendi dolosi, so che vorrei più interesse verso quello che sta succedendo in molti luoghi boschivi del Piemonte. Penso che ora sia il momento di agire e vigilare, e dopo di giudicare e punire un gravissimo crimine verso la natura e quindi verso tutta l’umanità.

Io umilmente chiedo, a chi è famoso, di scrivere, di usare la pacifica penna per sensibilizzare, e a te di credere che cambiare sia possibile, anzi, che cambiare sia necessario, urgente. Di trovare il tuo secchio di acqua. Ognuno ha il suo”. (pag.18)

Roberta, pur se non è famosa, è pur sempre stata insegnante, ed ora anche blogger con la sua penna, ed è stata a contatto con i giovani, ed ecco che svela perché scrive: per sensibilizzare, per portare il suo secchio d’acqua.

A pag. 20 cerca di spiegare a se stessa che cos’è questo suo libro, il perché lo ha scritto:

Non è facile recensire questo libro, che non è un romanzo, non è un saggio, non è un diario, non è un’autobiografia. È un grido di aiuto, è un provare a svegliare i pigri e gli addormentati, tutti noi insomma, ed è un tentativo di parlare ai giornalisti, prima ancora che ai politici”.

È un grido di aiuto dunque, tanta è la preoccupazione per questa nostra casa comune che è il mondo! Tante cose condivisibili ho trovato.

Non posso che fare gli auguri a Roberta, affinché continui a scrivere sul suo blog.

 

 

Pietro Tartamella

un secchio d’acqua