mercoledì 14 agosto 2019

FIORI ALPINI



Ho scritto queste righe a fine giugno, quando la terra in montagna regala distese colorate. Posto questi pensieri, solo perché non riesco a non pensare che la natura ci è maestra e da lei dobbiamo imparare a vivere.


Ogni volta che cammino per sentieri alpini, anche se sono trascorsi pochi giorni dall’ultima camminata, mi incanto a scorgere nuovi fiori.
Alcuni si impongono per la loro altezza, per il gambo forte, impettito sormontato dalla corolla colorata, che viene mossa dall’aria. Per esempio le margherite selvatiche in questo periodo dell’anno, l’estate, oppure i narcisi durante la primavera alpina.
Altri sono timidi, si scorgono lungo il cammino tra l’erba, tra le rocce.
Vedo un fiore a forma di piccolissima campana color indaco. Mi avvicino per ammirarlo meglio. La campana si apre in quattro piccoli petali e all’interno ci sono quattro stami bianchi piccolissimi. Vive tra le rocce del torrente Troncea e tra mille altre rocce di mille altri torrenti di montagna, cullato dal fragore dell’acqua, che oggi scende potentemente dopo tante piogge.
A pochissima distanza un altro fiorellino, blu, formato da microscopici petali che sbocciano lungo il fusto esile. Non conosco i loro nomi, mi dispiace.
Poco distante un fiore giallo si erge alto e fiero, a volte isolato a volte in gruppo. Intravedo altri fiori gialli, più bassi, più in gruppo. Continuo ad osservare il terreno davanti ai miei piedi e vedo altri fiori, gialli o rosa, a mazzetti, fiori a forma di stella,  con i petali separati, con i petali che si intersecano, che si accavallano l’uno sull’altro. Cerco con gli occhi il blu della genziana, forse è già sfiorita. Più avanti incontro gli anemoni, raggruppati in ombrelli, bianchi, formati da cinque tépali ovali, gli stami gialli sono numerosi.
Una famiglia gioca a bocce tra i ruderi di un’antica miniera, mentre molte mucche si avviano verso l’alpeggio.
Su un altro sentiero, un altro mattino, si rinnova lo stesso  pensiero: la bellezza di questa distesa di fiori alpini è la loro diversità.
C’è una perfetta armonia nei fiori gialli accanto a quelli blu o a quelli viola,  rosa, alti e bassi, a gruppi o solitari, all’improvviso cespugli di fiori di rosa canina quasi accecano per il loro bianco: sembrano punti luce disseminati lungo la strada.
Vicino alle borgate si incontrano iris viola e bianchi sciupati: la loro bellezza si può ammirare ai primi di giugno. Il caldo degli ultimi giorni di giugno li ha sfioriti.
Si sale verso il rifugio ed iniziano distese di speronella alpina: la pianta è alta e cresce a gruppi, le spighe di fiori azzurro-violetti sono molto ornamentali.
Confermo che così tanta bellezza nasce dalla diversità: mi stupisco di incontrare e ammirare tanti fiori, tutti diversi, ma tutti alimentati dalla stessa terra, dalla stessa acqua, dalla stessa aria.
Ammiro e penso a noi, poveri esseri umani, così stolti da esserci allontanati dalla natura, che ci è maestra di vita.