lunedì 4 luglio 2016

IN PENSIONE




Decisi di andare in pensione dal 1.09.2015 con l'opzione donna, pressata dall'ultima proroga di una legge, che annulla in un colpo solo anni di lotte per la parità di genere.
Una vergogna, ma questa è un'altra storia, che racconterò quando mi sentirò di denunciare una delle tante ingiustizie del nostro sistema previdenziale.

Decisi così, nonostante la palese ingiustizia e la impossibilità ad avere informazioni chiare dall'Inps, attesi la risposta, che giunse gli ultimi giorni di scuola e anche i saluti non furono quelli che avrei voluto, furono saluti frettolosi e un po' tristi, per me.

Decisi così

perché per la famosa legge Fornero io avrei dovuto insegnare fino a 67 anni, allungandomi di 5 anni la vita lavorativa,

perché volevo uscire di scena con dignità,

perché a 60 anni avviene un importante cambiamento nell'organismo umano, che non può essere disconosciuto solo perché le persone vivono più a lungo grazie alle medicine che assumono,

perchè non mi ritrovavo più in un mondo nel quale l'età è motivo di “rottamazione” se chi dirige ha circa 40 anni, senza considerare la storia del lavoratore, senza considerare il lavoratore stesso,

perché mi sentivo a disagio nei cambiamenti della legge della Buona scuola, succeduti ai cambiamenti della legge Gelmini e di quella Moratti, tutti cambiamenti che hanno man mano scardinato il ns sistema scolastico, non sempre in meglio,

perché non vi erano aiuti, personale ai piani, carta per fotocopiare, tempo per ragionare, cuore per capire, ma solo format, compiti, circolari proprio nel luogo dove il dialogo dovrebbe essere protagonista indiscusso,

perché l'energia dei miei ragazzi era tale da prosciugare la mia e senza energia è impossibile insegnare in una scuola secondaria di primo grado,

ma, il 1.9.2015 ancora due gruppi di alunni, due classi, con le quali avevo iniziato un percorso che avrei voluto terminare, se le leggi non si fossero frapposte, se ci fosse un po' di libertà e rispetto per chi deve decidere quando terminare un percorso lavorativo

due classi di giovani dovevano terminare un percorso iniziato con me

e quindi io ero in sospeso,

oggi sono andata nella mia ex scuola, vuota, i “miei” ragazzi hanno terminato il percorso triennale, ho letto i risultati raggiungi da tutti loro, ho ritrovato nei voti l'idea e il progetto che avevo per ciascuno di loro.
Li ho seguiti con il pensiero per tutto l'anno e ora “posso veramente essere in pensione”.

I ragazzi con le loro domande, con la loro irrequietezza, con i loro problemi, sono la parte sana del nostro Paese, mi mancheranno.