sabato 6 febbraio 2016

OGNUNO POTREBBE DI MICHELE SERRA


Il protagonista dell'ultimo romanzo di M. Serra, Giulio Maria, è un disorientato e un insodisfatto.
Ha 37 anni, vive con la madre vedova e la sua ex professoressa del liceo, è fidanzato con una donna sempre connessa, ha un lavoro precario che ritiene inutile, dovendo catalogare l'esultanza dei calciatori dopo il gol.
Il non senso della vita trapela in tutte le pagine, intrecciato all'insoddisfazione per tutto, per il luogo dove vive, Capannonia, per i selfie, per l'esibizionismo, per l'abuso dell'iphone, che chiama egofono, per tutti gli uomini che trova ingombranti, perchè camminano a testa in giù, discutendo con un ignoto interlocutore.
Il lontano sta diventando molto più importante del vicino e siccome il vicino è la realtà e il lontano è l'astrazione, noi stiamo facendo deperire ciò che abbiamo a vantaggio di ciò che ci illudiamo di avere”
Ecco, di tutta la storia di questo ragazzo, che ragazzo non è, insofferente alle caratteristiche di una parte della società contemporanea io ho messo a fuoco questo pensiero.
Privilegiare il lontano per il vicino, non è solo dell'uomo con la testa bassa, che digita sul suo iphone, cadendo dalla bici o peggio, provocando incidenti stradali, ma è tipico di tutti coloro che preferiscono sognare piuttosto che vivere, direi vagheggiare invece che confrontarsi.
Forse oggi corriamo il rischio che questi uomini stiano diventando tanti, se molti trascorrono la sera a inviarsi messaggi da una stanza ad un'altra o se, seduti allo stesso tavolo, si preferisca parlare con terzi lontani.

Torino, 6.02.2016

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