VIVERE AD OSTANA
Magrolina, alta, biondina o, meglio, castana chiara, occhi chiari nascosti da grandi occhiali, corpo flessuoso e agile di chi è abituato a tornare a casa per una stradina in salita di un piccolo borgo montano sovrastato dal Re di Pietra. Sara ci accoglie nella sua nuova casa di pietra e legno: siamo tantissimi per entrarci tutti, scalzi, seduti un po’ ovunque, chi per terra, chi sulla cassapanca, chi sul suo letto: riusciamo a starci e ad ascoltare il racconto di Bruno e del suo bosco incantato. Il suono magico del tamburo di Bruno Bossa fa il resto. L’atmosfera è carica di spiritualità, manca solo lui. Sbircio dal suo terrazzo alla ricerca del Monviso che so essere proprio lì, di fronte, ma nulla, le basse nuvole lo celano al mio desideroso sguardo per tutto il tempo e anche dopo. Mi chiedo cosa faccia tutto il giorno una giovane donna non ancora trentenne in un luogo sicuramente sano e bello, ma anche isolato e lontano dai grandi centri urbani. Lo sai tu, lettrice e let...