Daniele Mencarelli
ha il pregio di scrivere intorno a temi delicatissimi, quali la malattia
mentale ( Tutto chiede salvezza) e la fatica di essere genitore di un figlio
gravemente disabile e di farlo con una delicatezza verso i protagonisti che
intenerisce inevitabilmente coloro che leggono.
Fame d’aria, l’ultimo suo libro
pubblicato da Mondadori.
E’ la storia
di un padre cinquantenne, Pietro Borzacchi, che viaggia con suo figlio Jacopo
nell’entroterra appenninico in direzione di Marina di Ginosa, luogo dove la
storia iniziò.
La macchina
sulla quale viaggiano è una vecchia Golf con duecentoquarantamila chilometri. Un
guasto lo costringe a fermarsi a Sant’Anna del Sannio: un piccolo paese dove sono
rimasti in pochi e dove il tempo sembra essersi fermato. In questo luogo
Pietro, povero e senza alcuna speranza per sé e per suo figlio Jacopo, trova il
sorriso di Gaia, la giovane cameriera e le attenzioni di Agata, presso la quale
alloggia in attesa che il meccanico in pensione Oliviero aggiusti la vecchia
Golf.
Jacopo è
affetto da autismo a basso, bassissimo funzionamento, come spiega il padre a
chi lo guarda con curiosità. Poi aggiunge: “ significa che non parla, non sa
fare nulla, si piscia e caca addosso”. Questa scena la ripete ogni volta
sperando di togliere al mondo la voglia di chiedere.
Il
protagonista trascorre i giorni aspettando di riavere la sua auto per
ripartire. Solo alla fine del libro si scopre il vero motivo del viaggio verso Marina
di Ginosa . Le lacrime scendono sul viso, impossibile non commuoversi dinanzi
alla fatica titanica del genitore che vive quotidianamente la realtà amara di un figlio che non potrà mai recuperare. L’abbraccio
finale dei corpi dei genitori di Jacopo, intorno al corpo del figlio salvato
dal padre da morte certa, parla di amore infinito, di risorse indicibili dell’essere
umano capace di affrontare prove durissime.
Sant’Anna
insieme ai suoi pochi abitanti, Agata, Gaia e Oliviero sceglie di accogliere
questa enorme sofferenza e condividerla per renderla meno annientante.
I capitoli
sono quadri o se si vuole scene teatrali.
Dei libri
letti durante l’estate 2023 questo è il primo libro che ti consiglio di leggere
caro lettore, cara lettrice del mio blog.
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