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Visualizzazione dei post da marzo, 2021

TRENTA PER TE

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    Ho conosciuto Euro Carello quando insegnavo lettere all’I.C. Gozzi-Olivetti. Era abitudine dei consigli di classe programmare per i ragazzi di terza media degli incontri formativi, altamente formativi. Tra questi vi era l’incontro con i volontari di Emergency e Euro era uno di loro. Ricordo ancora oggi la sua passione nel raccontare ai ragazzi la guerra di oggi: le foto, i racconti, i libri e le domande dei giovani. Ho terminato questa mattina, sul balcone di casa, in una giornata tiepida e primaverile di questo nuovo lockdown, la lettura dell’ultimo libro di Euro Carello: “Trenta per tre”. Si tratta di un romanzo distopico. E’ un genere letterario che mi piace: gli scenari fantapolitici che vengono descritti in tali romanzi aiutano a riflettere su ciò   di cui gli uomini sono capaci per detenere il potere sui propri simili. Autorevoli esempi sono Fahreneit 451 di R. Bradbury, 1984 di G. Orwell, senza dimenticare A. Huxley Il Mondo Nuovo o la più recente...

CHI HA VARCATO LA SOGLIA N. 12

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  Condivido un'altra testimonianza facente parte del progetto di Cascina Macondo al fine di   mettere a confronto i diversi punti di vista per  SVELARE IL CARCERE,  con l'augurio che le molteplici storie personali di coloro che , a qualunque titolo, hanno varcato la soglia del carcere, condivise,  possano essere spunto di riflessione,  arricchimento intellettuale e letterario. Questa volta, in sincronia con le celebrazioni dantesche, un verso di Dante ci aiuta a penetrare nel mondo carcerario e non solo. In questa testimonianza c'è una dichiarazione d'amore alla scuola e alla letteratura, come porta che si apre sul mondo per trovare la consapevolezza che tutti cerchiamo. Io son colui che tenni ambo le chiavi del cor di Federigo, e che le volsi, serrando e diserrando, .. ( canto XIII Inferno).  Serrare e diserrare non solo gli spazi, ma il cuore altrui - dice Dante. IO SON COLUI CHE TENNI di  Mariella C. - insegnante Sono un'insegnante di Lettere i...

UN QUADERNO BIANCO SU UNA PANCHINA VERDE

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    Molti giorni fa, passeggiando sul Lungo Po Antonelli con una mia amica, notai dei foglietti di carta incollati alla spalliera delle panchine. Mi fermai e lessi frasi tratte da canzoni italiane, canzoni d’amore.   Su uno c’era scritto: Mi sei scoppiato Dentro al cuore All’improvviso Sarà perché m’hai Guardato come Nessuno m’ha guardato Mai Mina Franca ed io pensammo che a lasciare questi pensieri fosse una donna, giovane e molto innamorata.   Arrivate all’incrocio tra Lungo Po e Corso Belgio, sull’ultima panchina vedemmo due quadernini (dentro una busta di plastica con annesso il disinfettante) con su scritto: “Scrivi una tua storia o semplicemente qualcosa che vuoi lasciare andare". Aprimmo e leggemmo qualche frase scritta da viandanti come noi due. Immediatamente nacque in me il desiderio di intervistare la creatura che aveva avuto questa idea: un quaderno a disposizione di chi cammina sulle sponde del fiume più lungo d’Italia, per ra...

CHI HA VARCATO LA SOGLIA N. 10 E N. 11

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  Car* lettrici e lettori, questa settimana condivido, come già sapete, il progetto di Cascina Macondo di  mettere a confronto i diversi punti di vista per  svelare il carcere,  con l'augurio che le molteplici storie personali di coloro che, a qualunque titolo, hanno varcato la soglia del carcere, condivise,  possano essere spunto di riflessione,  arricchimento intellettuale e letterario. Questa sera condivido due testimonianze ( perchè sono io in ritardo di una settimana).  TESTIMONIANZA N° 10 RIFLESSIONI DI UN ÈX RAGAZZO CHE HA VARCATO LA SÒGLIA SIN DA ADOLESCÈNTE di ANÒNIMO - P.S.  - detenuto Dopo avér trascorso quasi 30 lunghi anni della mìa vita tra càrcere minorile, case circondariali e case penali, pènso, dall'alto (o dal basso) della mìa esperiènza, di potér dire la mìa. Il motivo che mi ha fatto varcare la sòglia la prima vòlta è da attribuìre al solo fatto che, crescèndo in mèzzo alla strada, hò cominciato a desiderare le còse che un ad...

PRENDERSI CURA DI CHI SI PRENDE CURA

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  Carissim*, ho partecipato con entusiasmo e motivazione alla richiesta della Dott.ssa Maria Teresa Matera, socia fondatrice del CIRP, di raccontare in un video  CLICCA QUI  la mia esperienza di caregiver   insieme all’amica Maria Nella Abbassetti. Nel blog non ne ho mai parlato espressamente, velatamente sì in “Prendo amore” e “Pesce d’aprile”. Alcuni dati per circoscrivere il problema: 1.      Nel mondo l’ictus è la prima causa di disabilità. 2.      In Italia esistono 7 milioni di caregiver, ovvero di persone che si prendono cura delle persone disabili (fonte Istat) 3.      Molti di loro vivono la disabilità del proprio parente con sintomi ansiosi o con sindromi depressive 4.      Le cure sanitarie in Italia sono rivolte esclusivamente al malato 5.      Il caregiver deve affrontare da solo il   cambiamento della propria vita e della vita del pro...

CHI HA VARCATO LA SOGLIA N.9

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  Continua la collaborazione con Cascina Macondo, progetto “Chi ha varcato la soglia” al fine di mettere a confronto i diversi punti di vista per svelare il carcere. La lettura di questa testimonianza mi ha fatto pensare a quanta forza sia necessaria per vivere situazioni limite come quella del carcere e quanta forza sia necessaria alle vittime dei reati, ai sopravvissuti, ai figli, alle mogli, ai mariti. E' un mondo di dolore. Quando penso al dolore mi chiedo sempre se sia eliminabile. Mi chiedo se in una società più attenta all'altro, ai segnali che un giovane invia a chi lo circonda per dichiarare il suo disagio psichico, mi chiedo se così tanto dolore non si possa limitare. Spesso quei segnali si ignorano. Li ignorano la scuola, la famiglia, gli amici. Nel mio blog ho sempre raccontato storie di vittime.  Io sto dalla parte delle vittime.  Ringrazio ancora pubblicamente Pietro Tartamella di Cascina Macondo per questo progetto che mi permette di entrare in questo mondo...

CIO' CHE NEL SILENZIO NON TACE

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  Teresa ha ottant’anni. Per tutta la vita ha taciuto, convinta che quel segreto sarebbe morto con lei. Invece in paese, un piccolo paese piemontese,   un giorno era apparsa lei, una ragazza dagli occhi verdi in cerca della Storia. La ragazza, Aila, aveva iniziato a domandare e a cercare una suora. Suor Emma era tornata per vivere la vecchiaia nel suo paese natio. Anche lei portava nel suo cuore dei segreti, che aveva voluto dimenticare il giorno nel quale, in treno verso Roma, aveva lasciato dietro di sé il carcere Le Nuove di Torino e le storie di dolore a cui aveva assistito da novizia. La narrazione si dipana tra realtà e finzione. La Storia è quella vera: davvero Torino fu bombardata durante la Seconda Guerra Mondiale, la gente scappò verso la campagna in cerca di vita, i nazisti la occuparono,   i dissidenti e i partigiani furono imprigionati alle Nuove, alcuni furono uccisi al Martinetto, altri furono deportati nei campi di concentramento. Pochi tornarono...