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Visualizzazione dei post da giugno, 2016

UN VIAGGIO - TERZA PARTE

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Il viaggio continua in direzione di Cracovia. Lungo la strada molti boschi di betulle e qualche centrale nucleare. Cracovia è una scoperta. Città colorata, allegra, viva, giovane. Città europea, non distrutta durante la seconda guerra mondiale, ha conservato i suoi monumenti, le sue piazze, i suoi castelli.   la Vistola dal Castello Il Castello Molte i luoghi da vedere, i luoghi che mi interessavano, pochissimo il tempo a disposizione, una giornata. Un giro veloce e la scelta di andare nel luogo che è il più grande cimitero europeo, Auschwitz, il luogo che ho imparato a conoscere attraverso Primo Levi, il luogo che è stato ritratto nei film sulla shoah, il luogo che per tutti è IL campo di sterminio nazista. Una storia che mi ha sconvolto quando ero giovanissima, che ho raccontato molte volte ai miei allievi, sempre con la speranza di crescere uomini migliori. Un luogo dove tutti dovrebbero andare almeno una volta nella loro vita, ...

UN VIAGGIO: SECONDA PARTE

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Viaggiare comporta tempi di attesa, quei tempi che permettono di riflettere su ciò che hai fatto nella vita e su quello che non hai fatto. Viaggiare è costruire percorsi o lasciarsi andare agli incontri casuali. Programmare o vagare, come nella vita quotidiana, controllare o lasciare andare. Lasciamo il cielo di Berlino, città che dall'alto mi appare verde, con palazzi che disegnano perimetri di giardini. Questo mi appare, ma chissà se è così. D'altronde il mondo è come ci appare. Arriviamo a Varsavia, aeroporto intitolato a Chopin. La città, è notte, appare con i suoi grattacieli, più americani che europei. La città, di giorno, mostra le sue ferite: rinata dalle ceneri, come la fenice, è una città a metà sovietica, a metà americana, con un centro ricostruito pezzo a pezzo, un centro europeo. La storia della distruzione totale di Varsavia e dei suoi abitanti è custodita nel Museo della Resistenza polacca. Due date dicono più di ogni cosa: 1...

UN VIAGGIO - PRIMA PARTE

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l'Adda a Trezzo Mi piace viaggiare, mi è sempre piaciuto, forse per questo motivo non ho avuto alcun problema a salutare parenti ed amici, colleghi e lavoro, ed una città maestosa e da me amata come Roma e trasferirmi a 22 anni a Torino, quando, 38 anni fa, coloro che emigravano erano alla ricerca di un lavoro, non certo di amore. Mi è sempre piaciuto viaggiare e ho già fatto il giro del mondo diverse volte: Torino-Roma per 34 anni, almeno quattro volte all'anno. Mi è sempre piaciuto viaggiare, ma il mondo è immenso ed io ho visitato pochissimo di questa meravigliosa immensità. Torno da un breve viaggio, che mi ha regalato nuovamente la magia della domanda:  dov'è casa? Ciò che è necessario alla mia, alla nostra sopravvivenza si può fare ovunque, perchè abbiamo bisogno di una casa che ci lega ad un territorio, stessi orizzonti, stessi problemi, stesse persone? La casa è il mondo, i fratelli sono coloro che incontri e che ti aiutano. C...

RACCONTARE LA REPUBBLICA

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E' necessario avere molta voglia di raccontare per ritrovarsi in una delle più belle piazze di Torino, Piazza Carignano, avere alle spalle il Teatro che ospita compagnie teatrali degne di tale nome, difronte il Palazzo che racchiude al suo interno parti della ns storia, prendere in mano un cono birillo bianco e rosso in polietilene rigido lungo 50 cm, alzarlo verso il cielo, stringere forte la mano intorno per tenerlo e iniziare a parlare a gente sconosciuta, raccolta lì dal tam tam mediatico di fb, dalla curiosità, da amicizia, da parentela, dal caso e raccontare. E' necessario essere molto motivati per raccontare storie italiane di stragi, di cospirazioni, di uccisioni mentre altri banchettano nel dehor del prestigioso ristorante Cavour, vociando intorno ai loro problemi di mercati finanziari, di prossime vacanze ai Caraibi, degli incerti risultati elettorali di domenica e tu sei lì, con i tuoi compagni, che provi ad urlare che le riforme degli anni '70 ...

JULIETA

La storia di Julieta ci cattura per un'ora e trenta, un tempo in cui le emozioni sono talmente forti e paralizzanti da farci scordare il mondo che ti circonda. Tutte le volte che questo succede si è in presenza di un'opera d'arte. E questo film di Pedro Almodòvar è senza dubbio un'opera somma. La sua grandezza sta nell'intensità delle emozioni, molto reali, di una singola donna: Julieta. Siamo lei quando ama appassionatamente Xoan, il pescatore incontrato sul treno, quando diventa mamma di Ania, quando si intenerisce per la mamma malata e ingannata, quando scopre i tradimenti del marito, quando è depressa per la morte del marito, quando si dispera per la fuga della figlia, quando cerca di cambiare vita, amare nuovamente, persino dimenticare. Ma dimenticare non si può e il proprio passato torna sempre a bussare alla porta. Sarà un'altra donna,giovane, Beatrice, amica di Ania a riportarla al passato. Questo film segna l'inizio di un nuovo ...

FESTIVAL CINEMAMBIENTE TORINO

La tragedia elettronica In questi giorni di inizio giugno a Torino si sta svolgendo la diciannovesima edizione del Festival Internazionale dedicato all'Ambiente in concomitanza con Il 5 giugno in cui si festeggia la giornata mondiale dell'Ambiente. Oggi al Centro Studi Sereno Regis è stato proiettato il documentario “La tragedia elettronica ” di Cosima Dannoritzer. Il doc dura 90' ed è il frutto di tre anni di ricerche, di interviste e riprese in varie parti del mondo. Il film inizia nella discarica di rifiuti elettronici di Accra, Ghana. Un'enorme discarica dove i bambini cercano materiali da riciclare, mettendo a rischio la loro salute. Mike Anane, giornalista del Ghana, si pone una domanda. Come è possibile che i pc inglesi si trovino in una discarica africana? Grazie ai codici e agli indirizzi ancora presenti sui pc, Mike parte per la Gran Bretagna alla ricerca della verità. Scopre ben presto che il sistema dello smaltimento differenziato in Euro...