E'
necessario avere molta voglia di raccontare per ritrovarsi in una
delle più belle piazze di Torino, Piazza Carignano, avere alle
spalle il Teatro che ospita compagnie teatrali degne di tale nome,
difronte il Palazzo che racchiude al suo interno parti della ns
storia, prendere in mano un cono birillo bianco e rosso in
polietilene rigido lungo 50 cm, alzarlo verso il cielo, stringere
forte la mano intorno per tenerlo e iniziare a parlare a gente
sconosciuta, raccolta lì dal tam tam mediatico di fb, dalla
curiosità, da amicizia, da parentela, dal caso e raccontare.
E'
necessario essere molto motivati per raccontare storie italiane di
stragi, di cospirazioni, di uccisioni mentre altri banchettano nel
dehor del prestigioso ristorante Cavour, vociando intorno ai loro
problemi di mercati finanziari, di prossime vacanze ai Caraibi, degli
incerti risultati elettorali di domenica e tu sei lì, con i tuoi
compagni, che provi ad urlare che le riforme degli anni '70 stanno
lentamente morendo nel silenzio generale.
E'
necessario essere convinti che sia anche questo un modo per ricordare
la nostra storia repubblicana, una storia piena di contraddizioni,
una storia anche di successi, sì, dobbiamo ricordarlo e raccontarlo,
i successi ci sono stati, siamo stati anche bravi a chiedere riforme
che hanno cambiato la ns vita.
E'
necessario raccontare così, con le date, con i fatti, elencare le
bombe che sono scoppiate in questi anni di Repubblica.
E'
necessario raccontare e oggi mi rendo conto che abbiamo tantissime
cose da raccontare, da ricordare: la prossima volta vorrei raccontare
del caso dell'Ilva, della morte di tante persone che abitano in
Puglia.
Per
concludere, un gruppo di cittadini, appassionati di storia e di
teatro, si sono ritrovati per qualche mese, seguiti da Paola Tortora
e da Marco Gobetti per provare a raccontare la storia della nostra
Italia repubblicana.
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