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Ricordando

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  Ricordando chi ci è caro e in un altrove a noi ignoto eppure vicino intorno dentro IO RICORDO Non ho un luogo dove andare per portare i fiori ai miei genitori Non ho un luogo dove andare per portare i fiori ai miei nonni, zii, cugine di alcuni di loro non conosco neanche il nome e la loro storia sono lontani i luoghi dove portare i fiori ai miei amici molti vanno e si ritrovano davanti alle tombe                pregano, ricordano io ricordo, non so se prego ma ricordo e vorrei ancora ascoltare la voce di mio padre, il suo sguardo non l'ho mai dimenticato vorrei accarezzare il volto di mia mamma, tutto cambia tutto si trasforma tutto è impermanenza ma i loro volti, le loro storie, io ricordo

IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA

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  Ho finalmente visto il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e non posso non scrivere ciò che ho provato e pensato a te, lettore e lettrice affezionata del mio blog. Quasi sicuramente hai già visto questo film, in programmazione dalla fine del 2024 nelle sale cinematografiche e ora sulle piattaforme on line. Prima di tutto la storia che viene rappresentata è una storia vera: quella di un ragazzo romano, Andrea Spezzacatene, che si è ucciso a quindici anni appena compiuti, a causa del bullismo e del cyber bullismo. Anno 2012. Quanti ne sono morti dopo di lui e prima di lui? La solita triade: la famiglia, la scuola come istituzione, i compagni di scuola. Sono il mondo di ogni adolescente. La famiglia: quale famiglia non ha problemi, quale famiglia non affronta difficoltà di relazione tra i genitori, a volte separazioni oppure problemi economici? Una famiglia vive nel mondo, nella realtà che è complessa, lo sappiamo. La famiglia di Andrea era composta da due genitori litigi...

Torino spiritualità 2025

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  Inaugurazione di Torino Spiritualità. Vito Mancuso, Guido Tonelli. Armando Buonaiuto presso la Chiesa di San Filippo Neri, stracolma Vengo, non so da dove Sono, non so chi Muoio, non so quando Vado, non so dove Mi stupisco di essere lieto Martinus von Biberach Questo è ciò che sento di conservare come ricordo dell'inaugurazione e di trasmettere a te, lettore e lettrice.

PAVIA CHE SORPRENDE

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  È da quando sono in pensione, e quest’anno sono dieci anni, che desidero visitare le città d’arte italiane o, meglio, quelle ancora a me sconosciute. In questo lasso di tempo i nostri viaggi sono stati concentrati tra Zurigo, dove vivono mio figlio e i miei nipotini, e Roma, dove vivono le mie sorelle e i miei nipoti.   Poi c’è Torino, che mi attrae per le sue occasioni culturali e mi allontana per la sua aria. Qualche gitarella sono riuscita ad organizzarla, ma molte meno rispetto ai miei desideri. Se non ora che sono in pensione, quando? Finalmente ero riuscita a organizzare una gita di un solo giorno, in una città relativamente vicina a Torino, con cari amici che amano l’arte come noi. Pavia, l’antica capitale longobarda e capitale del Regno italico e poi visconteo. Come molte città italiane contiene gioielli d’arte, relative a quegli anni di potere dei loro signori, nella fattispecie prima i Visconti e poi gli Sforza. Pavia: la città di Adelchi, eroe della ...

AUTUNNO

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  Autunno   Vorrei guardare E guardare ancora Le foglie svolazzare Danzanti nell’aria Libere di andare Prima di cadere per sempre   Si è forse liberi solo prima della fine? Il problema è forse trovare la libertà prima ancora?   Vorrei camminare E Camminare ancora Guardando in alto Mentre le foglie cadono E i miei piedi affondano Nella morbida terra colorata   Vorrei camminare e Camminare ancora Sentendo l’aria fresca sulla pelle E catturando il caldo Raggio di sole tardivo Godendo i colori e i silenzi O i rumori Fino all’ultima danza Per poi andare in letargo anch’io  

OGNI MATTINA A JENIN

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  Per gli odiati e i perseguitati, il rovescio dell’amore è un senso di perdita insopportabile [1]   Mi accingo a recensire sommariamente, mancandomi il testo e avendo solo degli appunti, un libro che ritengo fondamentale come lo furono “I miserabili” di Victor Hugo “La capanna dello zio Tom” di Harriet Beecher Stowe, “Le mie prigioni” di Silvio Pellico, “Se questo è un uomo” di Primo Levi, “Il cacciatori di Aquiloni” di Kaled Hosseini, “La masseria delle allodole” di Antonia Arslan, per denunciare la condizione dei poveri, dei patrioti, dei neri, degli ebrei, degli afghani, degli armeni. Potrei citarne ancora, ma non voglio annoiarti, lettore e lettrice ritrovati. Sono libri che, attraverso la narrazione, in alcuni di questi autobiografica e in altri romanzata, avvicinano il lettore alla Storia. Quella peggiore. Quella della sopraffazione e dei genocidi. Quella delle guerre. I libri da elencare sarebbero molti di più, perché purtroppo l’uomo è ancora “quello della cla...

Torneranno i prati (Ermanno Olmi)

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  Dei fiori Molti sono gialli Alcuni sono bianchi Pochi sono rosa Qualche immacolato giglio selvatico si erge Impettito nella sua bellezza E rarità Le mosche sono tornate Appiccicose come ogni anno Qualche rara margherita E le timide violette multicolori Se guardo bene I fiori gialli sono tutti diversi Anche gli altri Sembrano uguali Sono fiori certo Ma unici Come noi umani E le rondini Tutto torna Qui tutto è pace Tutto invita alla quiete Tranne i pensieri I miei Ermanno Olmi e i fiori nati sui corpi dei morti Sulle Dolomiti, sul Carso E in Ucraina E a Gaza dove non so dove seppelliscano i morti I pesci che mangiamo hanno mangiato i corpi dei naufraghi E dei desaparecidos Tutto è connesso E una morte lontana È oggi un fiore che cogli nella sua bellezza O un pesce nel piatto che gusti Non solo mercurio e radioattività Petrolio e plastica Ma resti umani mangiamo Nessuno è sicuro In nessun luogo Oggi come ieri Domani più di oggi Non so perch...