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Visualizzazione dei post da gennaio, 2021

CHI HA VARCATO LA SOGLIA N. 4

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 In questo periodo sto leggendo testimonianze dal carcere, come quella di Ahmet Altan, di cui ho scritto ieri, e quella di Boochani, di cui scriverò, credo. Strane coincidenze tra percorsi di vita.  Continuo a pubblicare le testimonianze di "Chi ha varcato la soglia" a cura di Cascina Macondo. TESTIMONIANZA N° 4 COSA FARESTI ?  di Machiko Takahashi - musicista   Cari lettori e ascoltatori, prima di tutto, vi chiedo scusa per la mia capacità limitata di scrivere in italiano. Nonostante questa difficoltà, participo volentieri al vostro progetto. Sono una musicista (flautista) giapponese che vive ad Amsterdam. Non avevo mai sentito prima le parole di F.Dostojevski: "Il grado di civilizzazione di una società  si misura dalle sue prigioni". Ma l'idea di dare un concerto per i prigionieri mi era già venuta  tempo fa. Volevo tentare di stabilire una comunicazione attraverso la musica con queste persone che sono considerate come outsider dalla società.   Dopo ...

NON RIVEDRO' PIU' IL MONDO

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  Ricordo il fallito colpo di stato contro Erdogan del 15 luglio del 2016. Ricordo i titoli dei quotidiani che informavano degli arresti di professori universitari, insegnanti, giornalisti, scrittori, giudizi, ufficiali. Insomma la classe dirigente. Tutti accusati di aver favorito il colpo di stato. Non conoscevo nessuno di loro, ma ricordavo ciò che era accaduto nel mondo nel corso del 1900, quando gli intellettuali erano scomodi a chi voleva comandare. Amo la Turchia: nel mio viaggio mi sentii di essere a casa nella meravigliosa città di Istanbul e mi parve di vivere in una fiaba viaggiando per la Cappadocia. La ricchezza della sua storia, la bellezza della sua natura, l’affabilità della gente, la mitezza del clima, tutto rese magico quel viaggio. Il mio unico viaggio nella terra turca avvenne prima del 2016, molti anni prima. Ora   conosco uno degli accusati, si chiama Ahmet Altan. Ha scritto “ Non rivedrò più il mondo” nel 2018. Ho tra le mani le sue parole ...

SOLO PER PARLARE

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  Prima del secondo lockdown, causato dalla seconda ondata di covid 19 in Italia, tra soci A.IT.A piemontesi vi erano diverse occasioni di incontro. Un pranzo condiviso, una visita ad una mostra in un museo torinese, la partecipazione ad un laboratorio artistico con Rosaria o con Valentina, gli auguri per Natale, la partecipazione ai congressi, la condivisione degli spettacoli della compagnia teatrale Babel o dei documentari realizzati da alcuni soci con l’Università di Torino, gli incontri di logopedia di Angelica, la giornata dell’afasia ad ottobre con gli scambi di piantine colorate e la voglia di stare insieme. Ognuno di noi conosceva il nome e il cognome dell’altro e a grandi linee la storia dell’ictus di ciascuno. A grandi linee, appunto. La pandemia è un male assoluto, senza se e senza ma. Mina la salute fisica e quella psichica, mina la nostra libertà di progettare la vita, mina la struttura economica del mondo intero come la conosciamo dalla Rivoluzione Industriale...

CHI HA VARCATO LA SOGLIA N. 3

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          Proprio oggi ho letto sulla Stampa l’articolo di Luigi Manconi dal titolo “Quei libri negati a chi è in carcere. Così la giustizia vuole controllare la fantasia”. Nell’articolo si legge che un detenuto T.C., sottoposto al regime 41bis, ha chiesto di leggere il libro “Un’altra storia inizia qui di Marta Cartabia (Presidente emerita della Consulta, ordinaria di Diritto Costituzionale alla Bocconi) e di Adolfo Ceretti, crimonologo e altri che non cito. Il motivo del diniego del libro citato è   che la lettura del libro “darebbe più carisma criminale al detenuto”. Riporto qui questa notizia perché in linea con quanto scritto da Pietro Catalano. Leggere le testimonianze su chi ha varcato la soglia mi aiuta a riflettere sul sistema carcerario. Mi auguro che ci siano tante stanze denominate “L’aria blu” e persone pronte ad ascoltare.   TESTIMONIANZA N° 3 ARIA BLU di Pietro Catalano     Il 23 novembre del 2017...

CHI HA VARCATO LA SOGLIA N. 1

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  Cara lettrice e caro lettore, è da qualche settimana che sono silenziosa. Mi sono interrogata su come sia cambiato il contenuto del mio blog in questo primo anno pandemico rispetto agli anni precedenti e su cosa scrivere adesso. Tutto cambia, tutto è cambiato e ovviamente anche ciò che ho scritto è molto diverso. Non sento più l’urgenza di raccontarti delle mie letture o dei film che scelgo di guardare, perché non lo sento più così importante. Non ti racconto più della vita culturale torinese o nazionale, non perché non esista più: per fortuna esiste, in altra forma, senza l’applauso del pubblico, sopravvive su zoom, su face book. Ho provato a raccontarti come io ho provato a superare i primi mesi primaverili in cui siamo stati confinati in una stanza. Ti è piaciuto. Ho poi provato a tornare alla normalità, mentre si tornava alla normale vita di tutti i giorni, si incontravano parenti ed amici, era estate, eravamo tutti sempre all’aria aperta, con meno timori e così sono ...