domenica 24 gennaio 2021

CHI HA VARCATO LA SOGLIA N. 3

 


 

 

 

 

Proprio oggi ho letto sulla Stampa l’articolo di Luigi Manconi dal titolo “Quei libri negati a chi è in carcere. Così la giustizia vuole controllare la fantasia”.

Nell’articolo si legge che un detenuto T.C., sottoposto al regime 41bis, ha chiesto di leggere il libro “Un’altra storia inizia qui di Marta Cartabia (Presidente emerita della Consulta, ordinaria di Diritto Costituzionale alla Bocconi) e di Adolfo Ceretti, crimonologo e altri che non cito.

Il motivo del diniego del libro citato è  che la lettura del libro “darebbe più carisma criminale al detenuto”.

Riporto qui questa notizia perché in linea con quanto scritto da Pietro Catalano.

Leggere le testimonianze su chi ha varcato la soglia mi aiuta a riflettere sul sistema carcerario.

Mi auguro che ci siano tante stanze denominate “L’aria blu” e persone pronte ad ascoltare.

 

TESTIMONIANZA N° 3

ARIA BLU
di Pietro Catalano

 


 
Il 23 novembre del 2017 ho avuto l'opportunità di partecipare alla Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, organizzata dalla Direzione e dall'Area Educativa di Regina Coeli. All'iniziativa erano presenti studenti del Liceo Classico Virgilio, dell'Università Europea di Roma e una congrua rappresentanza di detenuti dell'istituto. Tutti i presenti abbiamo potuto riflettere sulle storie umane e artistiche di tre donne illustri (Ipazia d'Alessandria, Artemisia Gentileschi, Sibilla Aleramo) che hanno dovuto difendersi dalle violenze, variamente agite, per affermare i loro valori di libertà ed emancipazione.
A margine dell'incontro, ho notato una zona limitrofa alla Sala Teatro che riportava la scritta Aria blu. Incuriosito ho chiesto e appreso dagli Educatori che L'aria blu è uno spazio polivalente situato all'interno del carcere dove i detenuti hanno l'opportunità di dedicarsi alle cosiddette attività trattamentali e di partecipare a corsi di ceramica, pittura, bricolage, scrittura creativa e culturali in genere.
Ho così immaginato che il detenuto, in tale spazio, abbia la possibilità di ripercorrere oniricamente i propri trascorsi e di riappropriarsi, attraverso la memoria, della propria umanità, dei propri sentimenti e delle proprie speranze; dimensioni queste che, al termine delle attività, tornano ad essere relegate nel "cono d'ombra" della propria irrisolta esistenza.
A tale proposito ho scritto la poesia dal titolo L'aria blu, dedicandola a tutti coloro che per vari motivi si trovano in una difficile condizione, nella speranza che possano trovare persone e istituzioni pronte ad "ascoltarli".


L'aria blu
Regina Coeli, Roma

C'è una zona chiamata aria blu
in questo spazio ristretto, dove
ritrovo il colore del mare e del cielo
e il dondolare lieve di mia madre.
Adesso ho una finestra chiusa davanti
e guardo le stelle riflesse nello specchio
rotto dai sassi lanciati per fare rumore
in questo silenzio che soffoca
la memoria, perduta nei giorni uguali
a ubbidire alla conta della sera.
Nell'aria blu respiro ancora l'odore
di zagara e gelsomino, sento il frinire
dei grilli e danzo a piedi nudi
nell'erba bagnata dalla brina del mattino.
Passi cadenzati e tintinnio di chiavi
annunciano la fine del viaggio,
il fischio del treno è un ricordo lontano,
il rumore secco della porta di ferro
chiude il giorno delle notti a venire.


Sul sito di Cascina Macondo potrete trovare  il file audio della testimonianza e la testimonianza n. 2.

 

Gli obiettivi di questa iniziativa sono:

“mettere a confronto i diversi punti di vista per
SVELARE IL CARCERE,
con l'augurio che le molteplici storie personali di coloro che,
a qualunque titolo, hanno varcato la soglia del carcere, condivise,
possano essere spunto di riflessione,
arricchimento intellettuale e letterario”


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