Lo racconto proprio a te
Riflessioni, spunti, appunti
puoi acquistarlo con lo sconto del 30%
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Un anno dopo. Un bellissimo ricordo di due serate.Il 10 dicembre, a Torino, presso Casa Aita, con gli amici ad ascoltare la voce di Bruna Parodi leggere brani tratti dal libro e commentati da Franca Balsamo, autrice della postfazione.
Un anno dopo. il 15 dicembre ero in viaggio verso Roma, dove presentai il giorno dopo il libro presso la Fondazione Murialdi davanti a molti amici e familiari. Ero emozionatissima. Per esempio ho rivisto con gioia la mia compagna di banco al liceo, che non vedevo da 45 anni.
Cosa ne pensano i lettori
Inviaci le tue impressioni. Le
inseriremo in questa pagina.
Il libro si può acquistare anche
presso l’autrice (inviare una mail a roberta.isastia@gmail.com) con il medesimo sconto
3.
Andrea Donna giornalista
Il
libro ha una forte carica civile e sociale con una connotazione intimista, un
forte impegno per l’ambiente.
Anna
Il
tuo libro è semplicemente un dono. L’amore nei confronti dei tuoi figli, la
gratitudine verso la tua Professoressa, la gratitudine di poter cogliere
l’immenso quando cammini in montagna, la delicatezza con la quale hai parlato
della malattia e tanta romanità celata con molta ironia.
Pietro Tartamella, scrittore, poeta, lettore ad alta voce e molte altre cose
Non possiamo dire che sia un libro di letteratura. Piuttosto una raccolta di “lettere”, con taglio giornalistico, che Roberta Isastia dal 2016 ha pubblicato sul suo blog “lo racconto proprio a te”.
Le lettere normalmente hanno un destinatario. Infatti i destinatari sono i lettori del suo blog e, nel momento in cui gli articoli vengono raccolti in un libro cartaceo, i destinatari diventano coloro che leggono il libro. Le parole “mi rivolgo proprio a te lettrice/lettore” – “caro lettore/lettrice” sono disseminate con dovizia lungo tutte le 295 pagine, segno di un bisogno grande di comunicare, di raccontare, di rendere partecipe gli altri delle proprie esperienze e delle proprie riflessioni.
La scrittura è scorrevole, vivace, e man mano svela le grandi passioni di Roberta, prima fra tutte, mi è sembrato di capire, la voglia di mostrare cosa vuol dire fare il “mestiere di cittadino”.
Da sola, o in compagnia di amiche, Roberta esplora la città come se fosse una casa, con la sua consueta curiosità creativa si informa, frequenta appuntamenti, manifestazioni, partecipa a dibattiti alla ricerca di voci che possano insegnarle qualcosa. La vediamo al Circolo dei Lettori, a Torino Spiritualità, al Salone del Libro, alla Giornata internazionale dello Yoga, al Torino Film Festival, alla ricerca di stimoli e momenti che possano suscitare in lei riflessioni e approfondimenti.
È stata un’insegnante delle scuole Medie Inferiori, ora in pensione, e ha sempre cercato di trasmettere ai suoi allievi, con l’esempio, questa sana curiosità per la cultura e il senso di essere “cittadini consapevoli”.
I luoghi in cui ha vissuto ha cercato di sentirli sempre come “casa”. La prima città-casa è Roma, l’amatissima città in cui è nata. Poi Torino, la città adottiva. Già me la vedo Roberta, nell’ipotesi che debba trasferirsi in un’altra città, esplorare curiosa le vie e le piazze, alla ricerca di angoli suggestivi, alla ricerca di eventi, realtà curiose, nascoste, a scovare manifestazioni e appuntamenti, finché il nuovo luogo non diventi per lei la sua nuova “casa”, tanta profonda è la sua passione e tanto irrinunciabile il suo impegno civile.
L’arte, la cultura, la bellezza come prevenzione. Un concetto che esprime spesso.
Prevenzione di che? Forse non è importante definire quel “di che”. Prevenzione, da sola, è parola sufficiente, lasciando aperte tutte le mille direzioni: arte, cultura, bellezza = prevenzione.
Emergono dal libro la sua vocazione per il lavoro di giornalista, la sua visione ecologista, il suo amore per la nonviolenza.
“Non so se siano incendi dolosi, so che vorrei più interesse verso quello che sta succedendo in molti luoghi boschivi del Piemonte. Penso che ora sia il momento di agire e vigilare, e dopo di giudicare e punire un gravissimo crimine verso la natura e quindi verso tutta l’umanità.
Io umilmente chiedo, a chi è famoso, di scrivere, di usare la pacifica penna per sensibilizzare, e a te di credere che cambiare sia possibile, anzi, che cambiare sia necessario, urgente. Di trovare il tuo secchio di acqua. Ognuno ha il suo”. (pag.18)
Roberta, pur se non è famosa, è pur sempre stata insegnante, ed ora anche blogger con la sua penna, ed è stata a contatto con i giovani, ed ecco che svela perché scrive: per sensibilizzare, per portare il suo secchio d’acqua.
A pag. 20 cerca di spiegare a se stessa che cos’è questo suo libro, il perché lo ha scritto:
“Non è facile recensire questo libro, che non è un romanzo, non è un saggio, non è un diario, non è un’autobiografia. È un grido di aiuto, è un provare a svegliare i pigri e gli addormentati, tutti noi insomma, ed è un tentativo di parlare ai giornalisti, prima ancora che ai politici”.
È un grido di aiuto dunque, tanta è la preoccupazione per questa nostra casa comune che è il mondo! Tante cose condivisibili ho trovato.
Non posso che fare gli auguri a Roberta, affinché continui a scrivere sul suo blog.
Vanda Bouc
Musica, suoni e spiritualità,
sono alcuni degli argomenti trattati da Roberta, sono spunti su cui mi sono
soffermata a riflettere: molti ascoltano la musica, ma pochi sanno come
ascoltarla.
Roberta nei suoi racconti mi
ha spinto ad attivare in me alcuni centri spirituali permettendomi di
proiettarmi nello spazio, di godere appieno della bellezza che le onde sonore
sanno trasmettere. Durante la lettura io ho ascoltato la mia voce interiore e,
guidata dalla sua scrittura, ho appreso a guardare il mondo che mi circonda con
occhi diversi.
Ho imparato ad apprezzare
nella vita di tutti i giorni le vibrazioni che il suono produce, se non avessi
letto il libro di Roberta di certo non mi sarei soffermata a riflettere, la
musica è una forza, ogni suono produce delle vibrazioni che, a seconda della
loro natura, scatenano degli impulsi che bisogna imparare a servirsi!
Anch’io come Roberta nella
stagione estiva abito nella casa di famiglia a Balboutet e nel leggere i suoi
racconti così descrittivi ho imparato ad apprezzare la bellezza della natura.
Molte volte si dà per scontato
ciò che abbiamo senza amarlo veramente.
Roberta ha passione per la
cultura e amore per la conoscenza, giocando fra insegnante e allievo, nella
scrittura si evince il suo desiderio di trasmetterli al mondo, ha sete di
giustizia e vorrebbe vivere in una comunità più equa: “non dove il sistema
rende il povero sempre più povero e il ricco sempre più ricco”.
Consiglio la lettura di questo
libro a chi come me è curiosa/o di conoscenza, sono racconti pieni di spunti di
varia natura dove la lettrice/lettore può decidere se approfondire l’argomento
oppure tenere la notizia come semplice informazione.
Gabriella
Antonielli Insegnante
di musica
Lo racconto proprio a te. Partiamo di qua: un titolo efficace e che ti
chiama, ti coinvolge fin dalla copertina.
Le
rive del Po, i sentieri alpini, il Circolo dei lettori, il Duomo di Torino, il
Teatro Regio, Piazza e Teatro Carignano, il cortile del Maglio.
Mostre
di pittori, esperienze sulla Musica, storie di donne e di uomini importanti,
storie di gente comune, riflessioni sulla propria storia personale di donna e
di docente …
Torino
…. Roma … l’Europa …. il mondo intero …
Si
passa da un luogo all’altro, da una situazione all’altra, da un evento
all’altro, da un personaggio all’altro con grande leggerezza in tua compagnia
Roberta, carissima amica,e mi sembra di non essere più solo semplicemente
lettrice ma protagonista attiva. Almeno a me è successo questo. Non ho letto il
libro dall’inizio alla fine ma saltellando qua e là e, fra un racconto e un
viaggio, fra uno scritto sull’ambiente e una riflessione sul mondo della scuola
o della musica, sono rimasta coinvolta in una significativa esperienza perché in ognuno di questi scritti mi sono
ritrovata a camminare con te Roberta nel vero senso della parola, con te che rifletti e partecipi con il cuore, che
accogli e condividi con generosità tanti
tasselli della tua vita quotidiana sempre vissuta con
grande curiosità e intelligenza. Mi sono
immersa e sono riemersa dalla lettura peraltro sempre piacevole e scorrevole,
provando sensazioni positive, percependo una bella carica di entusiasmo, provando stimoli nuovi,
belle emozioni su argomenti che amo come per esempio la Musica, e vedendo
riaffiorare qua e là ricordi forti particolarmente sentiti negli argomenti sulla
Musica e ripercorrendo Torino, la mia
città di nascita.
Un
piccolo tesoro da custodire nella mia libreria, da diffondere tra le mie
relazioni, da riprendere per ritrovare la mia amica. Un’ultima sensazione,
mentre leggevo ho proprio sentito attraverso lo scritto la tua voce, il tuo
modo di esprimerti, la tua modalità nel porti verso gli altri e verso le varie
situazioni della vita …. mi è sembrato averti di fronte, cara Roberta e di
sentirmi in profonda sintonia.
Maria Teresa Matera psicologa
Leggere Roberta è immergersi in un
armonico accordo tra il suo sguardo sincero, acuto e la realtà. Diventa una
comunione naturale, con cui ti fondi e ogni cosa si rivela così com'è. E' come
un viaggio in macchina con la testa fuori dal finestrino in un momento di fame
d'aria. Ti concede libertà in movimento.
Maria Grazia Trigolo
Ho letto il tuo libro e devo dirti che è
stato molto piacevole, proprio come se ti avessi incontrata e se ci fossimo
fermate a parlare. Ho trovato spunti per leggere nuovi libri e vedere alcuni
film che non sono più in programmazione.
Barbara
Hai
un modo magico di scrivere e di catturare l’attenzione. Spero che lo leggano in
molti, perché fai riflettere.
Franca Balsamo Docente Sociologia della Famiglia
I
suoi testi che “rivolge a noi, proprio a noi” con quel tu che ci chiama, ci
accoglie e ci fa entrare subito in relazione con lei, hanno, nella loro
semplicità e linearità, un ritmo musicale….La musica orchestrale diventa non
solo la metafora ma il modello del vivere umano nell’incontro armonico tra le
differenze dei diversi strumenti di ciascuno….Fare delle relazioni umane
un’orchestra vivente, questo è il suo invito.
Maria Nella
Mi
stai regalando tante pillole di bellezza e di consapevolezza. Spero siano in
tanti a leggerlo.
Laura Gambarelli
Dopo aver
letto il suo libro "Lo racconto proprio a te", mi sembra di
conoscere e di essere amica di Roberta da una vita.
Patrizia Natali Docente di scienze
Una
lettura scorrevole, diretta, semplice; piacevolmente condividi luoghi ed eventi
della tua Città di adozione! Un racconto e una narrazione che assumono la
funzione del diario in cui ritrovo i miei ricordi! Da quasi 40 anni a Torino,
arrivata o forse potrei dire “immigrata” dal Centro Italia come Roberta. Dico
“immigrata” perché una torinese DOC all’epoca mi definì “Terroncella” e mi fece
capire che proprio ben accetta non lo ero! Comunque come Roberta mi detti da
fare e tutte e due abbiamo cresciuto i nostri “figlioli” in questa Città alla
quale sentiamo a pieno diritto di appartenere!
Roberta
riesce a descrivere la natura della Città nei suoi aspetti mutevoli nelle
stagioni e si assapora con delicatezza
il passaggio e il trascorrere inevitabile del tempo cadenzato da
avvenimenti a cui tutti hanno preso parte, ma che Lei ci aiuta a riportare alla
memoria!
È
come un “incipit “. Ogni lettore poi va al suo vissuto!
Il
diario di Roberta è un compagno che tieni sul comodino e quando desideri
coccolarti con i tuoi ricordi, puoi aprire a caso e scoprire dove la sorte ha
deciso di portarti!
Daniela
Medico
Mi piace molto
il suo modo di scrivere, è come Lei., diretto e delicato al tempo stesso,
scorrevole e ti fa sentire a casa, leggerlo è un po’ come ascoltare un
amico che ti parla.
Gabriella Inglese Attrice
Ho appena
terminato di leggere il tuo libro ed è stato proprio come conversare con
un'amica. E’ stato tutto un ripercorrere gli eventi della nostra città di
adozione degli ultimi anni, dal Salone del Libro, al Circolo dei lettori, al
raduno degli Alpini, alla mostra di Renoir, al concerto del "nostro"
coro. Ed ho scoperto una affinità di pensieri, sensazioni, e punti di vista che
già avevo intuito, ma forse non ancora focalizzato.
Inutile dirti
che la poesia di Gabriele Corsi, riportata nella recensione del film "La
terra buona", mi ha scatenato una tempesta emozionale che è durata almeno
un paio di giorni...
Ma, potrai
capire, complice è senza dubbio la fragilità sensoriale per me del periodo
personale vissuto, oltre al coinvolgimento degli eventi mondiali in corso.
La cosa,
comunque, maggiormente inaspettata, è stata lo scoprire quante similitudini
abbiano avuto le nostre vite. Dal lasciare la nostra città di nascita, amata,(
e con lei famiglia amici lavoro/studio) per un amore conosciuto durante le
vacanze, all'arrivo a Torino nello stesso anno 1978, con la difficoltà di
inserirsi in un ambiente ben diverso da quello conosciuto. E poi l'immersione
totale nella famiglia, alla quale ci siamo date senza il minimo risparmio. Fino
al momento in cui siamo riuscite a perseguire qualcosa di solo nostro: tu
l'insegnamento, io il teatro. Entrambe le scelte, sottolineo, hanno a
che fare con l'educazione, sia essa da mamma (e ora nonna!), insegnante,
scrittrice, attrice o corista.
Grazie quindi per avermi fatto conoscere questo fil-rouge che ci unisce, perché mi sembra che questo libro, tu l'abbia scritto anche un po' per me.
Anita Felici Insegnante di italiano in Gran Bretagna
Il
titolo di questo libro coglie perfettamente quello che l’autrice vuole
comunicare. I suoi pensieri, le sue riflessioni, la sua visione del mondo, la
speranza che il nostro pianeta venga in qualche modo salvato lei ce li
racconta.
Così
come ci racconta gli eventi culturali a cui partecipa e che mi hanno fatto
scoprire una Torino e dintorni stimolanti e vibranti.
Io
che ho vissuto sia a Roma che a Londra, ho raramente approfittato di ciò che
offrivano. Forse sono megalopoli più dispersive, forse Torino è più compatta ed
è quindi più facile partecipare a tutto ciò che può farti crescere
culturalmente e spiritualmente. O forse è Roberta che con la sua passione per
tutto ciò che può arricchirla ci fa scoprire la sua città adottiva in tutte le
sue sfaccettature.
Ci
continua a raccontare di persone per lei importanti ed interessanti che hanno
attraversato la sua vita dal 2016 al 2019 e ci comunica le sue impressioni su
libri che ha letto e che le sono rimasti
nel cuore.
Di
qualsiasi cosa lei scriva, l’ambiente o le vittime dell’immigrazione, gli
eventi musicali o culturali, le persone intervistate o i libri recensiti, le
riflessioni sulla scuola o i viaggi fatti, ci comunica sempre la sua passione,
la sua voglia di arricchimento e di dare a sua volta.
Lei
ci racconta queste sue esperienze perché forse arricchiranno anche noi, come
hanno arricchito lei.
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