IL RAGAZZO DAI PANTALONI ROSA
Ho finalmente visto il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e non posso
non scrivere ciò che ho provato e pensato a te, lettore e lettrice affezionata del
mio blog.
Quasi sicuramente hai già visto questo film, in
programmazione dalla fine del 2024 nelle sale cinematografiche e ora sulle
piattaforme on line.
Prima di tutto la storia che viene rappresentata è una storia
vera: quella di un ragazzo romano, Andrea Spezzacatene, che si è ucciso a quindici
anni appena compiuti, a causa del bullismo e del cyber bullismo. Anno 2012. Quanti ne sono morti dopo di lui e prima di lui?
La solita triade: la famiglia, la scuola come istituzione, i
compagni di scuola. Sono il mondo di ogni adolescente.
La famiglia: quale famiglia non ha problemi, quale famiglia
non affronta difficoltà di relazione tra i genitori, a volte separazioni oppure
problemi economici? Una famiglia vive nel mondo, nella realtà che è complessa,
lo sappiamo.
La famiglia di Andrea era composta da due genitori litigiosi
e un fratellino, Daniele. Andrea era un bravissimo studente, un fratello premuroso
e un figlio che desiderava solo che i genitori stessero insieme. I genitori ci
hanno provato e poi alla fine si sono lasciati. Si è sentito fragile e lo ha
comunicato a chi credeva amico.
La scuola ovvero gli adulti, gli insegnanti, non si sono
chiesti come mai un brillante studente potesse improvvisamente rischiare la
bocciatura. Da docente so bene quanto il rendimento scolastico sia indice di
una crisi dei giovani. E’ necessario aprire la mente e il cuore, parlare con i
genitori, osservare gli studenti nei momenti non strutturati, come le gite, le
ricreazioni, la palestra. E’ in quei momenti che si coglie il ragazzo o la
ragazza sola, esclusa, se non oggetto di scherno.
Essere isolati, esclusi fa molto male a tutti, anche agli
adulti. Penso al mobbing, alla sofferenza che provoca.
La calunnia: quanto fa male la calunnia?
Un adolescente, seppure innamorato della vita, fatica
ovviamente ad affrontare ogni giorno la gogna pubblica, gli sguardi, le pagine face
book in cui è deriso. Spesso non riesce a condividerlo con i genitori, con gli insegnanti,
e questo dolore, questo disagio, questa solitudine scava dentro fino a uccidere
l’istinto di sopravvivenza. A che serve vivere in un mondo che non mi vuole? Che
non mi apprezza? Peggio, che mi deride, mi usa per mostrare il proprio potere?
Il suicidio è un mistero e non posso neanche lontanamente
provare a spiegarlo, ma certamente la decisione di finire la propria vita è
dovuta ad una sofferenza indicibile.
Qui torna il pensiero in cui credo fortemente da sempre: i
figli non sono solo i figli di due genitori, i figli sono creature che devono
essere prese in carico da tutti. Mi spiego meglio: tutti noi adulti siamo
responsabili della crescita dei giovani. Smettiamola di addossare colpe ai
genitori o alla scuola. I giovani sono i futuri cittadini del mondo.
Nonni, zii, amici, dirigenti dei palinsesti delle tv, programmatori
dei giochi elettronici, politici non siete esclusi dalla responsabilità di dare
l’esempio e di prestare attenzione ai segnali di aiuto, fatti di silenzi, fatti
di difficoltà scolastiche o sportive, di mancanza di amicizie.
Esagero? Sento già la vocina, e che c’entrano i politici? Eccome
se è trasmessa l’idea che la diversità, invece che ricchezza sia un male.
Eccome, se non si prova a sognare un mondo migliore.
Eccome se non si
cercano le ragioni e poi le soluzioni alla violenza, alla rabbia generazionale,
che si esprime in mille modi, o colpendo altri, innocenti o colpendo se stessi.
L’assunzione delle droghe è in aumento: cosa pensiamo di fare
come società?
I suicidi sono in aumento: cosa pensiamo di fare come
società?
Onore a Teresa Manes, la mamma di Andrea, che ha scritto la
storia del figlio, dalla quale è tratto il film di Margherita Ferri. Onore a
lei che ha trovato la forza di reagire e di andare nelle scuole a parlare di
bullismo.
Trovate il suo profilo su Facebook. Da seguire.
Magnifica Claudia Pandolfi nel ruolo di Teresa.
Se non l’hai visto, ti invito a vederlo e ti invito a scrivermi
cosa ne pensi.
Film da mostrare in ogni scuola, dalle medie alle superiori e
aprire dibattiti con psicologi competenti e insegnanti attenti.
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