C'E' ANCORA DOMANI

 



 

La storia di Delia, madre di tre figli e sposa di un uomo violento, Ivano, si svolge a Roma all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale.

Gli abiti rammendati e scoloriti, la mancanza di cibo ancora razionato, le case umide e spoglie, i lavoretti per sopravvivere, l’esercito americano ancora presente nelle vie di Roma sono il contesto nel quale si svolge la vita della protagonista.

Delia lavora tutto il giorno fuori casa e in casa per poi essere regolarmente maltrattata e frequentemente picchiata da Ivano: è una storia di violenza domestica come purtroppo sappiamo che succede ed è successo a milioni di donne nel mondo di ieri e di oggi.

Lei accetta passivamente la sua condizione di donna che non conta nulla: accetta di essere pagata meno di un uomo, di essere picchiata, di non essere creduta dal marito, di dover stare zitta.

Lentamente però inizia a prendere consapevolezza del fatto che volendo potrebbe cambiare la sua vita: sono gli sguardi terrorizzati di sua figlia Marcella, quando sa che suo padre sta per picchiarla, le parole delle amiche e delle vicine di casa, ma soprattutto è l’amore per sua figlia, la paura che anche lei possa essere maltrattata, che la spinge a trovare il coraggio di cambiare. Infine il disprezzo che sente nelle parole della figlia che lei ha appena salvato dalla furia del padre: “Mamma ma non lo capisci che non conti nulla?”

L’occasione del cambiamento è una cartolina che le viene recapitata: fino all’ultimo lo spettatore ignora il suo contenuto.

Il finale è epico e non voglio rivelartelo, se non dicendoti lettore e lettrice del blog, che mi sono commossa pensando all’importanza storica di quell’evento, alla lunga attesa di milioni di donne che finalmente hanno iniziato a contare, a contarsi, a esserci.

In un mondo cinico, dove pochi credono di poter ancora cambiare le troppe ingiustizie dell’umanità, questo film è documento e speranza. Perché in effetti “c’è ancora domani”.

Un momento liberatorio.

Attrice protagonista e regista: una magistrale Paola Cortellesi che ha saputo raccontare le storie ascoltate dalle donne della sua famiglia, la nonna, le zie.

Un film da vedere, senza alcun dubbio.

 

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