martedì 18 luglio 2023

ALAIN E SIMONA

 



 

Alain e Simona vivevano una vita caotica. Correvano dalla mattina alla sera: per svolgere il loro lavoro dovevano viaggiare e si ritrovavano alla sera, stanchi e insoddisfatti. I contratti di lavoro, come capita a molti lavoratori, giovani o meno giovani, erano a tempo determinato, venivano rinnovati ogni tre mesi, con tutte le conseguenze del caso. Escludo che ci sia una lettrice o un lettore del mio blog che ignori gli enormi problemi del mondo del lavoro, la giungla di contratti, il disamore dei dipendenti verso datori di lavoro avidi e indifferenti ai bisogni degli esseri umani, i ritmi, accelerati per chi lavora, inesistenti per chi cerca lavoro. Ovviamente non tutti i datori di lavoro si ritrovano in questo ritratto, ma nel mio blog ho già trattato questo argomento, grazie a due film che ho recensito, entrambi del grande Ken Loach “I’m Daniel Blake e Sorry we missed you” e che ti invito a leggere.

Sono due film molto efficaci nel rappresentare la situazione lavorativa contemporanea.

Simona è una giovane donna, con un bel caschetto e sguardo vivace che cerca di convincere la sua piccola Amalia che non è l’ora del gelato.

Alain è un giovane uomo, con una folta barba bruna e una bandana in testa per trattenere i capelli che immagino ricci e folti, appoggiato allo stipite della loro bottega.

Li incontro ad Usseaux, uno dei borghi più belli di Italia, che visito frequentemente dal 2008 e che da circa trent’anni non ha più avuto un negozio di alimentari sul suo suolo.

I residenti hanno orti e mucche, ma chi ha una seconda casa deve acquistare nel comune di residenza tutto il necessario e, una volta che si stabilisce ad Usseaux e nelle sue borgate, si affida al negozio di Pourrieres, da Marina, ben fornito e con un bel dehors dove serve panini e aperitivi.

Ecco, quindi, il mio stupore nel vedere pane, formaggi, prosciutto e molti prodotti sfusi, nel negozio che è appartenuto a Claudio, dove potevamo comprare portachiavi, cassette per la posta, nidi per uccelli, giochi di legno per bimbi, ma anche tavoli e sedie, essendo Claudio un bravo falegname oltre che titolare del posto tappa del GTA che gestiva con la moglie Anna.

Era un luogo di accoglienza degli escursionisti e dei turisti nei giorni di festa, dove nel grande salone si mangiavano ottime zuppe riscaldandosi al calore della grande stufa.

Oggi, nel negozio dove Claudio esponeva i suoi manufatti, Alain e Simona vendono prodotti di qualità, di piccoli produttori, per valorizzarli e dare al cliente prodotti biologici e sostenibili.

Conversando con loro torna spesso la parola “lentezza”.

I due giovani decisero di cambiare vita,  di vendere prodotti sfusi, a tutela dell’ambiente, quando nacque la piccola Amalia.

L’amore verso i figli riesce a innescare mutamenti profondi, riesce a far trovare il coraggio di scelte spesso rinviate: non vedere crescere i propri figli è un ottimo motivo per uscire dalle logiche dei contratti lavorativi e diventare artefice del proprio futuro.

Il primo passo è stato aprire un negozio nel cuore di Pinerolo dedicato al cibo e ai detersivi sfusi. Un modo per sensibilizzare sui problemi legati all’acquisto consapevole e ai problemi dell’ambiente.

Entrambi insistono sulla parola “fiducia”. La grande distribuzione ha leso i rapporti personali oltre all’economia. Loro, nel negozio La Burnia, rispondono alle domande dei loro clienti, informandoli sulle qualità organolettiche dei prodotti che vendono. Per due mesi all’anno, Luglio e Agosto, provano a sperimentare lo stesso modello ad Usseaux.

Il tempo che ho trascorso con loro è stato punteggiato dalle espressioni   delle persone incuriosite nel trovare un negozio di alimentari nel piccolo borgo, notoriamente senza negozi, incuriosite dalle marmellate e dai vini in esposizione e Alain con professionalità e pazienza ha dedicato tempo alle spiegazioni. Lentamente. Con consapevolezza. Stabilendo un rapporto.

Amalia gioca felice, sapendo che mamma e papà sono vicini.

I nostri giovani commercianti si sentono accolti dalla comunità locale, nella quale sono entrati con molto rispetto e con spirito di collaborazione.

In altre parole, una esperienza lavorativa che sono certa farà bene a tutti.

Auguro ad entrambi buona fortuna e a te lettore e lettrice, invito a visitare a Pinerolo la loro bottega dello sfuso, La Burnìa, sita in via Trento 16 oppure di fare una gita a Usseaux.

 

2 commenti:

  1. Brava Roberta! È un piacere leggerti..... proprio come averti affianco mentre racconti! 😘

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