BATTI GAI: guardare il mondo con gli occhi di un fotografo naturalista
Caro lettore e cara lettrice, questa è una intervista itinerante. In passato ho intervistato seduta ad un tavolino guardando la persona negli occhi mentre raccontava se stessa, al telefono durante i lockdowns, in piedi davanti ad una vetrina di un negozio, mai su un fuoristrada, seduta lato del passeggero, vestita come d’inverno nell’estate rovente che stiamo vivendo, perché alle 5 del mattino a 2100 metri fa freddo anche in piena estate, mentre ascolto le parole dell’intervistato e guardo albeggiare sulle creste delle montagne della Val Susa con le spalle all’alta Val Chisone. Non ho potuto annotare sul mio taccuino, come continuo a fare quando intervisto, come se non esistessero altri mezzi tecnologici: la macchina sobbalzava e l’unica cosa era guardare, osservare il suo modo di procedere. Sto per raccontarti la storia di Batti Gai, industriale, scultore, pittore e soprattutto fotografo. Di lui si sono occupati fior fiore di giornalisti e vidi anni fa una bella i...