Javier ha lanciato una
petizione qualche mese fa con lo scopo di impedire di dipingere i tronchi degli
alberi a Torino.
Ho deciso di approfondire come
mai, tra i tanti problemi presenti in questo mondo sofferente, confuso, malato,
inquinato, denutrito o supernutrito, depauperato e derubato, violento, come mai
Javier avesse deciso di dedicarsi ad un problema che non mi pareva così grave.
Dove io abito c’è uno di
questi famosi alberi dipinti e non provo indignazione guardandolo, eppure amo e
difendo gli alberi e non solo, provo a difendere ogni forma vivente.
Ho incontrato Javier, l’ho
ascoltato e ho capito.
Prima di tutto ho capito che
lui i problemi, quelli degli uomini, li conosce molto bene perché li ha vissuti
e li ha accolti per accogliere il dolore altrui. In lui c’è una ricchezza di
esperienze che mi ha commosso: questa però è un’altra storia ed è solo lui che
la può raccontare.
Poi ho capito che sbagliavo io
a sottovalutare questa petizione. Gli alberi sono sculture viventi, belli e
importanti, come tutti noi sappiamo, fondamentali, essenziali. Noi possiamo
prendercene cura, anche se gli alberi vivono benissimo senza il nostro aiuto,
perché in realtà la cura che dedichiamo a loro serve a noi.
Ed arriviamo al nòcciolo del
problema: dipingere un albero per valorizzarlo, come crede chi lo fa, significa
semplicemente assumere il punto di vista dell’uomo che strumentalizza e usa
tutto a proprio uso e consumo. E’ bello un albero dipinto, così come è bello un
murales. L’albero però è vivo e non necessita di essere abbellito dalle nostre
mani: è bello in sé e per sé.
Il fatto che l’albero sia un
essere vivente ci deve portare a considerare anche un altro aspetto della
questione: i colori. L’artista torinese che dipinge gli alberi afferma di usare
colori naturali. La parola naturale non necessariamente è sinonimo di salute:
tutti noi sappiamo che alcuni funghi sono naturali ma tossici per l’uomo.
Quindi sarebbe necessario analizzare i colori naturali usati per essere certi
che non siano nocivi ai nostri alberi, già tanto penalizzati dal fatto di
vivere in città e in una città altamente inquinata.
Quindi ancora una volta noi
fingiamo di occuparci degli alberi ed invece usiamo l’albero per il nostro
piacere.
Insomma una questione che mi
pareva marginale in realtà è uno dei tanti esempi di come noi ci occupiamo
della Natura e degli uomini: usiamo tutto e tutti e non ce ne rendiamo conto.
Dopo questa conversazione ho
deciso di firmare questa petizione: non libererò un dissidente politico vittima
della violenza di qualche dittatore sparso nel mondo disorientato e non salverò
il mondo, ma permetterò agli alberi di essere liberi dalle colorate mani umane,
di essere belli come solo loro sanno essere, sculture viventi, preziose e
sempre più rare. Purtroppo.
Firma anche tu la petizione
www.change.org/alberiliberi
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