mercoledì 13 ottobre 2021

ALBERI LIBERI

 


Javier ha lanciato una petizione qualche mese fa con lo scopo di impedire di dipingere i tronchi degli alberi a Torino.

Ho deciso di approfondire come mai, tra i tanti problemi presenti in questo mondo sofferente, confuso, malato, inquinato, denutrito o supernutrito, depauperato e derubato, violento, come mai Javier avesse deciso di dedicarsi ad un problema che non mi pareva così grave.

Dove io abito c’è uno di questi famosi alberi dipinti e non provo indignazione guardandolo, eppure amo e difendo gli alberi e non solo, provo a difendere ogni forma vivente.

Ho incontrato Javier, l’ho ascoltato e ho capito.

Prima di tutto ho capito che lui i problemi, quelli degli uomini, li conosce molto bene perché li ha vissuti e li ha accolti per accogliere il dolore altrui. In lui c’è una ricchezza di esperienze che mi ha commosso: questa però è un’altra storia ed è solo lui che la può raccontare.

Poi ho capito che sbagliavo io a sottovalutare questa petizione. Gli alberi sono sculture viventi, belli e importanti, come tutti noi sappiamo, fondamentali, essenziali. Noi possiamo prendercene cura, anche se gli alberi vivono benissimo senza il nostro aiuto, perché in realtà la cura che dedichiamo a loro serve a noi.

Ed arriviamo al nòcciolo del problema: dipingere un albero per valorizzarlo, come crede chi lo fa, significa semplicemente assumere il punto di vista dell’uomo che strumentalizza e usa tutto a proprio uso e consumo. E’ bello un albero dipinto, così come è bello un murales. L’albero però è vivo e non necessita di essere abbellito dalle nostre mani: è bello in sé e per sé.

Il fatto che l’albero sia un essere vivente ci deve portare a considerare anche un altro aspetto della questione: i colori. L’artista torinese che dipinge gli alberi afferma di usare colori naturali. La parola naturale non necessariamente è sinonimo di salute: tutti noi sappiamo che alcuni funghi sono naturali ma tossici per l’uomo. Quindi sarebbe necessario analizzare i colori naturali usati per essere certi che non siano nocivi ai nostri alberi, già tanto penalizzati dal fatto di vivere in città e in una città altamente inquinata.

Quindi ancora una volta noi fingiamo di occuparci degli alberi ed invece usiamo l’albero per il nostro piacere.

Insomma una questione che mi pareva marginale in realtà è uno dei tanti esempi di come noi ci occupiamo della Natura e degli uomini: usiamo tutto e tutti e non ce ne rendiamo conto.

Dopo questa conversazione ho deciso di firmare questa petizione: non libererò un dissidente politico vittima della violenza di qualche dittatore sparso nel mondo disorientato e non salverò il mondo, ma permetterò agli alberi di essere liberi dalle colorate mani umane, di essere belli come solo loro sanno essere, sculture viventi, preziose e sempre più rare. Purtroppo.

Firma anche tu la petizione www.change.org/alberiliberi




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