sabato 20 febbraio 2021

LEI MI PARLA ANCORA

 



 

 Pupi Avati ha realizzato il film, tratto liberamente dal libro omonimo scritto da Giuseppe Sgarbi e visibile su Sky.

Il film inizia con l’addio di Caterina (Stefania Sandrelli) alla sua casa e al suo grande amore. Soccorsa da un’ autoambulanza, non tornerà più a casa.         Da questo  momento Nino (Renato Pozzetto) si perde nei ricordi dell’amore della sua vita, un amore che si erano giurati in gioventù e che li avrebbe reso immortali.

 Un ghostwriter cinquantenne Amicangelo (Fabrizio Gifuni), padre separato, scrittore per conto di altri, lui che non riesce a farsi pubblicare il romanzo della sua vita, viene ingaggiato dalla figlia di Nino, per ascoltare la storia d’amore dei suoi genitori e scriverne.

Nino ci crede che il loro amore li ha resi immortali e continua a parlare con lei, chiuso nella sua camera da letto e ostile alle richieste della figlia e dello scrittore.

Poi sarà proprio la differenza tra i due uomini, uno molto romantico e fedele, l’altro concreto e insoddisfatto a creare la sintonia necessaria per raccontarsi e raccontare.

Sposato da 65 anni, Nino ripercorre alcuni momenti della loro vita. Il loro fidanzamento, i momenti lieti, trascorsi a ballare, il lavoro da farmacisti, i figli, la passione per le opere d’arte. Tanta è la tenerezza che si prova verso questo  uomo vecchio, malato e improvvisamente rimasto solo, senza di lei con la quale ha condiviso tutta la sua vita.

Sì certo, è un film sulla morte, sul distacco, sul lutto, sul dolore lancinante, quello che invade ogni fibra del corpo, che ti annienta, quando chi ami non c’è più.

E’ anche un film sulla vita, sull’immortalità che è data a chi vive nei ricordi dell’altro, nella memoria.

Il tema quindi è la memoria. Noi viviamo nella memoria di coloro che ci hanno amato.  Pavese scrisse:“L’uomo mortale non ha che questo di immortale: il ricordo che porta e il ricordo che lascia”.

Memoria individuale, intima che la nostra società ostacola. Chi ha vissuto un lutto sa bene quanto sia difficile parlare della persona morta con altri, siano anche familiari.

La nostra società esalta piuttosto la memoria storica, a volte ipocritamente, non intervenendo in situazioni attuali e analoghe a quelle che si commemorano (consiglio la lettura della recensione di Pierluigi Battista su questo tema).

Il tema è la vita e non la morte. Chi vive con coraggio, intensamente ogni attimo della sua vita, amando e seminando amore, rimane per sempre.

Un film pieno di tenerezza e speranza.

 

 

 

 

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