venerdì 3 aprile 2020

IL MONDO IN UNA STANZA N. 3









Ho già camminato per casa, percorso i dodici passi del mio balcone, avanti e indietro per sgranchirmi un po’, ho lavato e steso biancheria, ho cucinato e lavato accuratamente i piani da lavoro. Non sono uscita. Come te.
Gli alberi non hanno più braccia magre, nude e  protese in preghiera verso il cielo. Dal balcone vedo tutti i giorni qualche fogliolina verde in più, prima peluria, poi foglia ed i rami iniziano a non riconoscersi così nitidamente, non sono sculture incastonate nel cielo, sono braccia che sostengono. Piano piano non si vedranno più, ricoperti dalle foglie. È ancora presto, posso ancora contemplare giorno dopo giorno il vestimento degli alberi di casa.
Nel silenzio della città, solo pochi umani si avventurano fuori, poche auto, pochi aerei, uffici chiusi, luoghi di incontro chiusi, nel silenzio della città che dovrebbe aiutarci a ritrovare noi stessi siamo bombardati da offerte gratuite di ogni genere e tipo che giungono direttamente a casa nostra, tramite il cellulare o il pc.
Sia chiaro: sono grata per la generosità di ogni direttore di museo, direttore di quotidiano, direttore di riviste, case editrici, teatri, ma questa enorme offerta culturale mi disorienta e rischia di stordirmi nuovamente.
A volte vorrei vedere tutto. Mi sento improvvisamente bulimica e questo non solo mi fa stare male, ma mi rende dispersiva, più ancora di quanto io già non sia a causa di un pensiero fisso, uguale al tuo che leggi, credo.
In questo periodo storico siamo quasi sicuri di vivere tutti le stesse paure, che non diciamo, se non forse a pochi.
Prima di “esso”, che sai che non nomino, perché ci pensano già i media a farlo in modo ossessivo, ognuno di noi usciva da casa per recarsi a teatro, a cinema, in libreria, al museo, al concerto. Oggi, a causa di “esso”, molto ci viene offerto gratuitamente in rete.
Ripeto che sono grata per tutto ciò, non fraintendermi, ma il rischio è di riempire nuovamente in modo frenetico le giornate, stando al pc e viaggiando in giro per il mondo.
Non stiamo ripetendo  che questo tempo deve servirci per capire quali sono i veri valori della vita, per ripensare alla nostra esistenza e provare a progettare il domani, quello di tutti, che dopo di “esso” non sarà mai più lo stesso?
“Esso” non ha mostrato con estrema chiarezza che siamo tutti uguali? Tutti fragili nello stesso modo? Che ciascuno di noi può improvvisamente diventare non gradito in un Paese, rifiutato in un altro, senza averne alcuna responsabilità? Che anche se sei un abile lavoratore, puoi trovarti senza lavoro e senza colpa personale e diventare povero, così, dopo anni di fatiche?
Non ci ha insegnato che le distanze sono reali, che veramente se abiti altrove non puoi toccarti, abbracciarti, sorriderti, sentire l’odore e condividere un caffè insieme?
Non ci ha insegnato che non possiamo ottenere tutto e subito, ma nella vita bisogna sapere aspettare?
Non ci sta insegnando, sempre se proprio non si riesce ad immedesimarsi nelle testimonianze di ieri e di oggi, quanto siano orribili i regimi che violano le libertà individuali? Oggi le limitazioni sono dovute alla speranza di contenere i malati e quindi sono bene accette, ma in altri tempi e in altri luoghi, le limitazioni erano e sono solo dovute al desiderio di potere di gruppi preminenti e oppressivi.
Se ci sta insegnando tutto questo, se questo è il tempo dell’intimità, della riflessione non ubriachiamoci di tutti gli stimoli che ci arrivano, ma selezioniamoli, scegliamoli.
Per questo ti scrivo oggi. Dopo averti proposto di praticare yoga, meditazione e di ascoltare musica di pace e di amore, oggi ti propongo un’altra esperienza intima.
Ho scoperto un servizio gratuito che fa al caso mio e forse al tuo.
Si tratta di un’attrice, Valentina Veratrini, la quale, dopo un momento di disorientamento dovuto al blocco del suo lavoro,  come l’ho avuto io e forse tu, ha deciso che poteva regalare la sua voce a chi ne ha piacere e bisogno.
Il suo servizio si intitola: “Pronto chi legge?” . Tu le telefoni o le mandi un messaggio e lei ti fissa un appuntamento per leggerti al telefono una storia, un brano, per regalarti delle emozioni che fanno bene a te e a lei. Valentina entra nelle case con la sua voce in punta di piedi e si cala nella situazione che incontra, un anziano solo, un bambino che si stupisce che una vera attrice abbia telefonato proprio a lui e sceglie  una lettura. Un unicum. Tra le mille e mille storie che l’umanità ha raccontato nella sua lunga storia.
Anche io ho voluto provare questa esperienza e ti assicuro che è stato bellissimo essere coccolata da lei, che, dopo avermi ascoltato, ha trovato il brano per me, devo dire perfetto, sul quale rifletterò. Le capita spesso che gli ascoltatori le riferiscano di aver ricevuto proprio il messaggio giusto, contenuto nella storia, nel personaggio, in una frase. Si crea una piccola magia, proprio per te.
Alcuni le chiedono di regalare una storia ad amici e parenti, come segno di attenzione e affetto. Ancora generosità, la parola e il valore di questi giorni.
Valentina si consola sapendo che chi ha beneficiato del suo servizio rimane con il sorriso di chi si è sentito compreso, coccolato, ascoltato.
È la magia della lettura ad alta voce, è la magia della condivisione della lettura, che crea sempre fili, reti che uniscono le persone.
Prova se vuoi.


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