Ho già camminato per casa,
percorso i dodici passi del mio balcone, avanti e indietro per sgranchirmi un po’,
ho lavato e steso biancheria, ho cucinato e lavato accuratamente i piani da
lavoro. Non sono uscita. Come te.
Gli alberi non hanno più
braccia magre, nude e protese in
preghiera verso il cielo. Dal balcone vedo tutti i giorni qualche fogliolina
verde in più, prima peluria, poi foglia ed i rami iniziano a non riconoscersi
così nitidamente, non sono sculture incastonate nel cielo, sono braccia che
sostengono. Piano piano non si vedranno più, ricoperti dalle foglie. È ancora
presto, posso ancora contemplare giorno dopo giorno il vestimento degli alberi
di casa.
Nel silenzio della città, solo
pochi umani si avventurano fuori, poche auto, pochi aerei, uffici chiusi,
luoghi di incontro chiusi, nel silenzio della città che dovrebbe aiutarci a
ritrovare noi stessi siamo bombardati da offerte gratuite di ogni genere e tipo
che giungono direttamente a casa nostra, tramite il cellulare o il pc.
Sia chiaro: sono grata per la
generosità di ogni direttore di museo, direttore di quotidiano, direttore di
riviste, case editrici, teatri, ma questa enorme offerta culturale mi
disorienta e rischia di stordirmi nuovamente.
A volte vorrei vedere tutto. Mi
sento improvvisamente bulimica e questo non solo mi fa stare male, ma mi rende
dispersiva, più ancora di quanto io già non sia a causa di un pensiero fisso,
uguale al tuo che leggi, credo.
In questo periodo storico
siamo quasi sicuri di vivere tutti le stesse paure, che non diciamo, se non
forse a pochi.
Prima di “esso”, che sai che
non nomino, perché ci pensano già i media a farlo in modo ossessivo, ognuno di
noi usciva da casa per recarsi a teatro, a cinema, in libreria, al museo, al
concerto. Oggi, a causa di “esso”, molto ci viene offerto gratuitamente in rete.
Ripeto che sono grata per
tutto ciò, non fraintendermi, ma il rischio è di riempire nuovamente in modo
frenetico le giornate, stando al pc e viaggiando in giro per il mondo.
Non stiamo ripetendo che questo tempo deve servirci per capire
quali sono i veri valori della vita, per ripensare alla nostra esistenza e
provare a progettare il domani, quello di tutti, che dopo di “esso” non sarà
mai più lo stesso?
“Esso” non ha mostrato con
estrema chiarezza che siamo tutti uguali? Tutti fragili nello stesso modo? Che ciascuno
di noi può improvvisamente diventare non gradito in un Paese, rifiutato in un
altro, senza averne alcuna responsabilità? Che anche se sei un abile lavoratore,
puoi trovarti senza lavoro e senza colpa personale e diventare povero, così,
dopo anni di fatiche?
Non ci ha insegnato che le
distanze sono reali, che veramente se abiti altrove non puoi toccarti,
abbracciarti, sorriderti, sentire l’odore e condividere un caffè insieme?
Non ci ha insegnato che non
possiamo ottenere tutto e subito, ma nella vita bisogna sapere aspettare?
Non ci sta insegnando, sempre
se proprio non si riesce ad immedesimarsi nelle testimonianze di ieri e di
oggi, quanto siano orribili i regimi che violano le libertà individuali? Oggi le
limitazioni sono dovute alla speranza di contenere i malati e quindi sono bene
accette, ma in altri tempi e in altri luoghi, le limitazioni erano e sono solo
dovute al desiderio di potere di gruppi preminenti e oppressivi.
Se ci sta insegnando tutto
questo, se questo è il tempo dell’intimità, della riflessione non ubriachiamoci
di tutti gli stimoli che ci arrivano, ma selezioniamoli, scegliamoli.
Per questo ti scrivo oggi.
Dopo averti proposto di praticare yoga, meditazione e di ascoltare musica di
pace e di amore, oggi ti propongo un’altra esperienza intima.
Ho scoperto un servizio
gratuito che fa al caso mio e forse al tuo.
Si tratta di un’attrice,
Valentina Veratrini, la quale, dopo un momento di disorientamento dovuto al
blocco del suo lavoro, come l’ho avuto
io e forse tu, ha deciso che poteva regalare la sua voce a chi ne ha piacere e
bisogno.
Il suo servizio si intitola: “Pronto chi legge?” . Tu le telefoni o le
mandi un messaggio e lei ti fissa un appuntamento per leggerti al telefono una
storia, un brano, per regalarti delle emozioni che fanno bene a te e a lei. Valentina
entra nelle case con la sua voce in punta di piedi e si cala nella situazione
che incontra, un anziano solo, un bambino che si stupisce che una vera attrice
abbia telefonato proprio a lui e sceglie una lettura. Un unicum. Tra le mille e mille
storie che l’umanità ha raccontato nella sua lunga storia.
Anche io ho voluto provare
questa esperienza e ti assicuro che è stato bellissimo essere coccolata da lei,
che, dopo avermi ascoltato, ha trovato il brano per me, devo dire perfetto, sul
quale rifletterò. Le capita spesso che gli ascoltatori le riferiscano di aver
ricevuto proprio il messaggio giusto, contenuto nella storia, nel personaggio,
in una frase. Si crea una piccola magia, proprio per te.
Alcuni le chiedono di regalare
una storia ad amici e parenti, come segno di attenzione e affetto. Ancora
generosità, la parola e il valore di questi giorni.
Valentina si consola sapendo
che chi ha beneficiato del suo servizio rimane con il sorriso di chi si è
sentito compreso, coccolato, ascoltato.
È la magia della lettura ad
alta voce, è la magia della condivisione della lettura, che crea sempre fili,
reti che uniscono le persone.
Prova se vuoi.
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