EPIGENETICA E MUSICA
“Non c’è limite a
quello che ci può insegnare la musica, se siamo disposti a conoscerla nel
profondo e a non segregarla al di fuori della nostra sfera intellettuale. La
musica è stata confinata per lunghi anni in un regno remoto di piacere e di
evasione, partendo dal presupposto che non avesse niente da dire alle nostre
aree cerebrali preposte ai pensieri”…”La musica è parte essenziale della
fisicità dello spirito umano” Daniel Barenboim
Comprai “La musica è un
tutto” del grande direttore d’orchestra argentino perché la musica rientra
nei miei interessi e qualche giorno fa ho cercato il libro nella mia libreria,
perché sono tornata da tre giorni di musica e non solo musica, molto di più, di
cui lettore, lettrice voglio raccontare.
In un luogo magico, Villa Piazzo, sita nel comune di
Pettinengo a 10 km da Biella, Villa donata dalla Famiglia Pavia al Comune per
farne un luogo di incontri e di pace, oggi sede dell’associazione Pace e Futuro, nata all’indomani
dell’11.09.2001, con lo scopo di progettare e realizzare percorsi di pace,
accoglienza e solidarietà, ho seguito il seminario di Translational
Music.
A condurre il seminario uno scienziato, biologo cellulare con
dottorato in Biologia umana, basi molecolari e cellulari dell’Università di
Torino.
Per 16 anni ha lavorato come ricercatore e successivamente
come Associate Director del gruppo di
biologia molecolare presso la sede di Ivrea della Merck.
Se mi conosci o hai imparato a conoscermi dai miei scritti ti
starai chiedendo come mi sia venuto in mente di iscrivermi, pagare e
frequentare un corso su un tale argomento scientifico.
Ti confesso che ero preoccupata: ho cercato i manuali di
scienze dei miei figli, i miei ovviamente non sono aggiornati (sì, ho conservato
qualche manuale del Liceo), ho letto il capitolo sulla cellula e poi ho chiesto
ad una mia cara amica, Prof.ssa di biologia presso un Liceo linguistico di Torino,
da poco in pensione, di aggiornarmi.
Non ti ho ancora detto il motivo di questa scelta stravagante
per un’insegnante di lettere, meno per un’insegnante di yoga, ma al termine del
racconto ti sarà chiaro.
Sono entrata giorno dopo giorno nel magnifico mondo della
cellula, non ci crederai, lo so, ma al liceo ero affascinata dalla biologia.
Cosa ci può essere di più affascinante di studiare la vita, bios? Nulla direi.
Tutto il resto è derivazione, l’arte, la letteratura, la filosofia, la tecnologia,
la scienza, tutto deriva dal fatto che qui, su questo pianeta azzurro che Parmisano
ci mostra ogni tanto nel suo girovagare nel vuoto, qui e per ora per ciò che
sappiamo solo qui, si è sviluppata la vita in miriadi di forme diverse.
Ma la musica?
Emiliano Toso, lo scienziato, non è solo biologo molecolare è
anche o forse soprattutto un pianista e compositore a 432 herz. Un terapeuta
delle cellule.
L’effetto che la sua musica ha sulle persone, sulle piante e
in generale sugli esseri viventi, lo ha convinto a dedicare la sua vita a
comporre e contemporaneamente a divulgare le scoperte scientifiche
dell’epigenetica.
Insomma si è licenziato dalla Merck! Ci vuole coraggio.
Scrivevo che suona con pianoforti acustici accordati a 432 Hz,
perché tale accordatura produce armoniche che risuonano con il battito del
cuore e con la doppia elica del DNA.
Sto arrivando al cuore del mio racconto: la translational
music produce effetti benefici, terapeutici in chi l’ascolta.
Non è sufficiente accordare il piano e registrare con sistemi
speciali, come l’audio Binaurale 3D, è necessario che il pianista ci metta la
sua intenzione.
Al Maestro Emiliano Toso non basta l’evidenza dei fatti, i
racconti delle persone, lui, ricordatelo, è uno scienziato e quindi per tre
giorni ci ha spiegato cosa succede alla nostra cellula, alle nostre cellule
quando si ascolta questa musica.
Ci ha mostrato esperimenti, interviste di altri scienziati
nel mondo, spiegato le ultime scoperte della biologia molecolare a suffragare
l’esperienza dell’uomo comune.
Mi fa girare la testa pensare che noi siamo abitati da 50.000
miliardi di esseri viventi, la cellula, che ogni cellula legge il suo spartito
(il suo libretto di istruzioni o DNA, il suo pezzettino), che ogni cellula è in
relazione con le altre e crea un uomo e che ogni uomo può essere la cellula
dell’umanità.
Mi gira la testa a pensare che questo stia accadendo adesso,
accade in continuazione a tutti noi: cellule che nascono, che si sviluppano
sapendo esattamente di diventare la cellula del fegato o dell’omero, che muoiono.
Tutto cambia. Non saremo mai gli stessi. Fantastico. Eppure
le mie cellule sanno perfettamente cosa fare e quando e come.
Mi fa girare la testa pensare a tutti quegli ormoni che
entrano ed escono dalla membrana cellulare, chiedono la fotocopia dell’informazione
al nucleo dove c’è il DNA e producono materia.
Come in una fabbrica. E smaltiscono i rifiuti.
Mi da un’enorme speranza aver capito che l’epigenetica ha
dimostrato che le nostre cellule, meglio i nostri ormoni, decidono quale spartito
leggere e quindi, anche se sappiamo che nel nostro DNA c’è scritto tutto di
noi, fattori esterni, tra cui la
Translational Music possono facilitare la lettura di un altro punto
dello spartito. Ed essere sani. Forse felici. Sicuramente grati. Di tanta
bellezza, magia, perfezione. Insomma della Vita.
Si è scoperto che non solo l’informazione è importante, ma il
movimento e la forma delle proteine diventano
fattori fondamentali all’interno della cellula per la sua salute e quindi la
nostra. Ciò che succede è che la nostra cellula vibra ed entra in risonanza.
Gli effetti della musica sul corpo sono noti da tempo, sulla
riduzione dell’ansia e dello stress, ma oggi, grazie a recenti studi, si usa in
sala operatoria o in sala parto, per diminuire per esempio le dosi di
anestetico.
Ricordo bene la sentenza di
“Ognuno è artefice del proprio destino” “ Faber est suae quisque fortunae” attribuita a Appio Claudio il
Cieco, che oggi trova un riscontro scientifico.
Quanti filosofi, quanti saggi ci hanno indicato la strada e
quanto è importante da sempre per noi esseri umani la musica, in tutte le sue
forme.
Come non collegarmi al versetto di Giovanni “In principio era il Verbo”, la parola,
insomma il suono.
Come non riflettere sul suono usato da tutti i meditanti
orientali, l’Om.
E i riti sciamanici di guarigione?
In principio c’è stata una vibrazione? Queste sono mie
deduzioni, un biologo molecolare mi ha ascoltato mentre riflettevo ad alta voce
sulla potenza dei suoni nella vita dell’umanità. E prima? Il silenzio.
Non più condannati a contrarre quella tal malattia a quella
età, così come la prima fase della ricerca sul DNA mostrava con chiarezza, ma,
capaci di orientare le scelte.
In altre parole non deleghiamo più la nostra salute alla
medicina, ma torniamo ad essere responsabili della nostra vita.
Non è mio compito allegare le ricerche scientifiche, a me
basta averti suggerito questo affascinante campo di studio, di indagine, di
ricerca, di esperienza, perché ciò che mi ha affascinato di più è stato
ascoltare il Maestro Emiliano suonare.
La sua musica mi rimescola completamente.
Ti auguro di incontrarlo, di ascoltarlo.
La fisica quantistica e l’epigenetica stanno rivoluzionando le
conoscenze scientifiche, avvicinando, mettendo in relazione l’arte, la
filosofia e la scienza.
E’ un fatto epocale. Magico.
che emozione Roberta , l ho riletto ora a due anni di distanza. Grazie, Emiliano
RispondiEliminache emozione Roberta , l ho riletto ora a due anni di distanza. Grazie, Emiliano
RispondiEliminache emozione Roberta , l ho riletto ora a due anni di distanza. Grazie, Emiliano
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