Ieri, 20.03.2019, si celebrava la giornata mondiale della felicità.
La festeggio con una poesia, una delle tante da me amate, perché oggi è
la giornata mondiale della poesia ed è anche il primo giorno di primavera e
infine, non certo per importanza, la giornata contro le mafie.
Anni fa a Torino, insieme a Libera e ai miei alunni, ascoltai i nomi di
quasi 1000 morti a causa della delinquenza organizzata. Oggi in Tv da Padova,
Luigi Ciotti ha parlato di più di 1100 morti.
Non sono trascorsi tanti anni da allora, ma il numero è aumentato. Ha
aggiunto che sono “163 anni che parliamo di mafia”. Non sono capace di
collegare l’inizio della primavera, l’amore per il lato poetico del mondo con
la giornata in cui commemoriamo la morte di persone giuste, sperando di non
dover aggiungere neanche un nome all’elenco. Forse è l’augurio di una nuova
primavera per tutti.
Sperando che quel giorno arrivi presto, copio qui una poesia, perché le
poesie, questo è certo, aiutano a capire come vivere più consapevolmente.
Ode alla Vita
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli
sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia
incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli si chiede qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.
Pablo Neruda
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