sabato 21 luglio 2018

STORIE











Caro lettore, lettrice, ti racconto qualche storia contenuta in qualche libro che prima di tutto sono riuscita a finire di leggere, perché ultimamente sembro un uccellino, spilucco un po’ un testo e un po’ un altro, ma soprattutto perché anche se sono trascorsi  mesi e la storia, il personaggio sono rimasti impressi nella mia mente. Questo mi fa propendere per l’idea che il libro sia consigliabile.
Nessuna novità strepitosa, libri che forse avrai in casa e chissà, avrai anche letto. Nel caso prova a commentare, sul blog o su fb.
John Williams, Stoner
A Natale, quando acquisto i regali, un o più libri li compro anche per me.
 Ed è stato un bellissimo regalo. Mi è stato consigliato da una mia amica, divoratrice di libri. Mi sono appassionata subito al personaggio. Il libro è considerato un caso letterario degli ultimi anni e uno dei capolavori della letteratura americana del Novecento.
Ma non è per questo che ti consiglio di leggerlo. E’ per la sensibilità e la chiarezza con le quali l’autore ritrae questo personaggio: un professore universitario di cui alunni e colleghi poco ricordano, un appassionato di letteratura, per la quale cambia facoltà e abbandona il lavoro paterno, una vita come tante, ma indimenticabile.
Nato nel Missouri, il futuro professore, a sei anni mungeva le vacche e dava da  mangiare ai maiali, figlio unico, il suo contributo era fondamentale. Il suo futuro era quello di laurearsi in Agraria, ma decise di interrompere gli studi e iniziò a frequentare i corsi di letteratura inglese. “vagava per i corridoi della biblioteca dell’università in mezzo a migliaia di libri, inalando l’odore stantio del cuoio e della tela delle vecchie pagine come se fosse un incenso esotico.” Divenne insegnante di letteratura inglese, ma la sua passione rimase dentro di sé, “sentiva la sua voce piatta ripetere le lezioni che aveva preparato, senza che il suo entusiasmo trasparisse minimamente da quelle frasi”. Era un solitario, aveva pochi amici, ma riuscì a sposarsi con Edith. Purtroppo “nel giro di un mese realizzò che il suo matrimonio era un fallimento”.
Scrivevo prima, una vita come tante, un lavoro che ti piace, che non cambi ma nel quale non eccelli, anzi hai chi ti ostacola, una relazione matrimoniale infelice che non interrompi, che sopporti. Accennerò solo che la moglie è la tipica persona che rovina la vita agli altri, in particolare il suo compito pareva quello di rovinare la vita a Stoner.
Stoner continua per la sua strada, pare che l’unica sua realtà sia quella del professore, per questa dimensione combatte anche quando sembra non farlo, oggi useremo il termine “mobbing”, mentre si arrende ai capricci della moglie e non difende la figlia dalle spire della madre.
Un amore, dal quale si allontanerà per morirne.
Lascia che tutto vada come gli altri vogliono.
Oppure no. Lo rileggerò ancora, so che voglio proprio bene a Stoner che ha avuto una vita come tante, raccontata con acutezza e tenerezza.

Roddy Doyle, Smile
L’autore è contemporaneo, il tema è attualissimo.
Doyle ci conduce per mano nel cuore e nella mente di chi ha subito violenza sessuale da giovane, l’ha rimossa per poter vivere, si è inventato una vita che racconta con dettagli, fino a quando il lettore scoprirà che quella vita è totalmente falsa e il protagonista con fatica ricorda ciò che ha subito.
Il sentimento che ho provato non è quello della pietà, bensì lo sgomento, molto simile a quello che provano, credo, coloro che subiscono violenze e che rimangono segnati per tutta la vita dal senso di colpa per aver subito.
Un tema difficile. Un libro da leggere.
Donatella di Pietrantonio, Bella mia
Di questa scrittrice ho apprezzato moltissimo l’Arminuta, un libro del quale scrissi l’anno scorso sul blog.
Bella mia racconta la tragedia della morte di Olivia, vittima del terremoto dell’Aquila del 6 aprile del 2009, 9 anni fa. La protagonista è la sorella gemella, Caterina, alle prese con il senso di colpa di essere sopravvissuta alla sorella che riteneva migliore di lei in tutto. Mentre vive il suo lutto di sorella gemella, sempre protetta da Olivia, deve occuparsi dell’educazione del nipote adolescente e taciturno, il cui padre musicista vive a Roma e ha una nuova relazione. La mamma, pur nella sua sofferenza, riesce ad abbracciare con il suo calore figlia e nipote. Un libro che parla di amore, l’amore tra due sorelle e  la fatica di vivere dopo un lutto improvviso ed ingiusto.

Elisabeth Strout, Olive Kitteridge
Olive, un’insegnante di matematica in pensione, moglie del farmacista del piccolo paese immaginario, Crosby nel quale si svolge la vicenda, è la protagonista di 13 racconti che hanno lei come filo conduttore.
Olive e il suo sguardo disincantato sul mondo, sui rapporti umani.
Ancora una volta una scrittrice americana racconta la vita umana degli abitanti di un piccolo paese sperduto e lo fa con l’occhio di una donna dal pessimo carattere, solitaria ma acuta.
Ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa nel 2009.

Alle prossime storie.

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