A Suqjan, una città a Nord di Shanghai, con cinque milioni di
abitanti si sta sperimentando un sistema di valutazione dei cittadini basato su
nuovi strumenti di sorveglianza.
Le banche, le assicurazioni, i tribunali, le aziende di
trasporto sono invitate a stilare liste di persone che hanno viaggiato senza
biglietto e non hanno pagato una rata di un mutuo o di un’assicurazione.
Un cittadino ha attraversato con il semaforo rosso: il giorno
dopo il suo volto compare su schermi di tre metri quadrati, sistemati agli
incroci della città. La sua foto si alterna ad altre di rei dello stesso reato.
A causa di questo comportamento i cittadini in questione
hanno perso dei crediti della loro pagella di affidabilità e per recuperarli
devono donare il sangue o compiere buone azioni.
I voti positivi danno
accesso prioritario all’ospedale o riduzioni su abbonamenti ai mezzi pubblici.
I voti negativi per ora non cambiano la vita, tranne per la
pessima pubblicità. Però insegnanti ed imprenditori devono richiedere il loro “resoconto
di affidabilità” per proporsi per un posto di lavoro o per avviare un’impresa.
Si tratta, dicono, di incentivare ad essere persone educate e
civili.
Ho letto e riletto questo articolo. Mi ha inquietato. Ho
pensato ai distratti, a coloro che sbadatamente commettono piccole infrazioni
alle regole perché sempre tra le nuvole, ma che non farebbero male ad una
mosca.
Ho pensato a chi è ligio, ma freddo calcolatore e non darebbe
un bicchiere d’acqua ad un assetato.
Chi decide quali siano le azioni “buone” o le azioni che ci
rendono “affidabili”?
Soprattutto è necessario mettere alla gogna mediatica, per
mezzo di cartelloni, coloro che infrangono le regole del codice della strada?
Se un domani fossero altre le azioni non meritevoli? Leggere? Criticare i governanti?
Se un domani fossero altre le azioni non meritevoli? Leggere? Criticare i governanti?
Spiati, omologati, sempre di più mi sembra che Orwell abbia avuto il dono della divinazione e noi non abbiamo capito in tempo cosa la
tecnologia stia realizzando e quanti cambiamenti avverranno ancora, purtroppo
non sempre positivi.
Chi desidera approfondire, può leggere l’articolo dal quale
ho tratto le informazioni su Internazionale n. 1264 “Senso civico a punti” di
S. Leplatre.
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