21 °Cineambiente Torino 31 Maggio - 5 Giugno 2018
Non ho ancora terminato di leggere i libri acquistati dopo
aver ascoltato gli autori al Salone del Libro, che sono alle prese con un altro importantissimo
appuntamento culturale: cinemambiente.
Il titolo di quest’anno è: intelligenze.
Il richiamo al Prof. Mancuso è immediato.
Per questo motivo oggi pomeriggio mi sono recata all’Accademia
delle Scienze, dove, nella splendida Sala dei Mappamondi, al termine della
proiezione del film The ancient woods, avrei potuto incontrare il Prof. Stefano
Mancuso, scienziato di fama internazionale che studia l’intelligenza delle
piante ed è indicato da Repubblica come uno dei venti italiani destinati a
cambiarci la vita.
Ho visto il documentario, ma purtroppo il Prof. Mancuso non è
potuto venire per impegni a improrogabili.
Ti racconto, car* lettore/trice, il documentario, perché unico
nel suo genere.
Il regista ci ha condotto in una antica foresta lituana, il
tipo di foresta che nell’anno Mille ricopriva anche l’Italia oltre all’Europa.
Nella foresta antica, con lo sguardo di Survila, biologo e
regista, abbiamo abbandonato l’orologio.
Non tutti. Alcuni continuavano a leggere i messaggi sul
telefonino, altri si lamentavano della lentezza del doc.
Il documentario è effettivamente lentissimo, perché il
regista osserva i comportamenti di diversi animali, realizzando delle riprese
uniche nella loro bellezza e nella riproduzione fedele dei suoni, compresi i
suoni degli alberi. Incantevole. Nessun sottotitolo a spiegarci per esempio se
i galli cedroni stessero litigando: il regista si avvicina il più possibile
fino ad irritare un gallo, che gli si rivolge sgarbatamente e si nasconde con
il suo rivale, credo, per continuare un dialogo molto suggestivo.
Imperdibile la scena di un banchetto dei piccoli della
cicogna, che giunge con moltissime rane nel becco: al rallentatore e senza
audio, si assiste al nutrimento quasi sgomenti.
La visione del regista
è eco: l’uomo, quando viene inquadrato, sembra disorientato.
Il regista ha avuto una pazienza notevolissima e ci ha
regalato i mille suoni della foresta dove non c’è mai silenzio.
Insomma, per appassionati di natura, specialmente di quella
natura che stiamo perdendo, che sta scomparendo
e della scoperta dei linguaggi delle piante e degli animali.
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