Ieri sera ho
avuto la fortuna di assistere ad un concerto di Ezio Bosso e della Stradivari
Festival Orchestra. Era dal 2015, anno in cui l’ho sentito parlare e suonare al
Festival di Sanremo, che cerco di assistere ad un suo concerto. Questa volta ci
sono riuscita: felice, mi sono seduta ad aspettarlo nelle più antiche officine
ferroviarie italiane dove venivano riparati i treni. Dove gli operai lavoravano
ora ascoltiamo musica, visitiamo mostre, gustiamo aperitivi. Una trasformazione
epocale visto che sempre di più sono i siti industriali che vengono recuperati
a fini culturali. Dal 17.03.2011, inaugurazione della bella mostra Fare gli
italiani, in occasione dei 150 anni dell’unità di Italia, a ieri sera, ho
apprezzato i lavori di recupero dell'edificio
Due particolari: la prima foto è l'entrata dei bagni, la seconda sono le luci del ristorante
Due parole
sul Maestro: bambino prodigio, impara prima a suonare e poi a leggere e a
scrivere. Molto giovane diventa compositore, pianista e direttore d’orchestra.
Nel 2011 viene operato al cervello per asportare una neoplasia e subito dopo
viene colpito da una malattia autoimmune.
Ha dovuto
rimparare a suonare e a parlare. Sono stati necessari molti anni per poter
riprendere a comporre, a suonare e a dirigere.
il
Maestro fatica a parlare, a camminare, ma quando appoggia le mani sulla
tastiera succede una trasformazione e il suo corpo, percorso da spasmi mentre
parla, diventa docile e il suono diventa pura poesia, entra nel cuore e trova
casa.
I suoi
suoni mi sono apparsi
lievi, delicati, profondi, a volte struggenti.
Trasmette un
grande amore per la musica e molto coraggio.
Al termine
alza la bacchetta in alto, in direzione del cielo e ringrazia.
Io ringrazio
lui per la sua musica, pura poesia e ti consiglio, lettore, lettrice, di
ascoltare su YouTube qualche suo brano, perché non sono capace di descriverti le sue trascrizioni, come dice il Mastro, perché la musica è trascrizione dei suoni e tutti trascrivono,Tchaikovsky ha trascritto Vivaldi, Bosso trascrive Bach e Tchaikovsky e via così. Arte che trascrive se stessa, per chi sa farlo e il Maestro lo fa in modo poetico.
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