Meraviglioso.
Eccezionale,
inatteso. Questo è il mio giudizio sintetico sul lungometraggio “Loving Vincent”.
Un film che,
grazie alla tecnologia, lascia che siano i dipinti di Van Gogh a raccontare la
vita del grande Maestro.
125 artisti
hanno dipinto, usando le opere del maestro e le sue pennellate, lo sfondo, gli
ambienti, le persone che furono parte del mondo del grande pittore olandese.
Quei quadri,
che molti di noi hanno avuto la fortuna di aver visto almeno una volta nel
museo a lui dedicato ad Amsterdam oppure nei musei o mostre in giro per il
mondo, quei quadri hanno preso vita, si sono animati e io, spettatrice, mi sono
ritrovata immersa in quei colori di vita, nelle campagne, nei bar, nelle case
che sono stato teatro della vita di Vincent.
Nei suoi
quadri ci sono vita e poesia, di ciò non ho mai avuto alcun dubbio.
E tutto ha
acquisito un nuovo significato. Non si sa
mai abbastanza su di noi stessi., figuriamoci sulla vita di un artista,
per quanto famoso.
Non sapevo,
per esempio, che lui fosse il primogenito ma non il primo figlio. Un altro
Vincent era morto, prima della sua nascita e la madre non riusciva a
dimenticare il grave lutto, facendo sentire il piccolo non accettato, non
amato. Questo sentimento di non appartenere alla sua famiglia lo ha segnato per
tutta la vita. Solo il fratello Theo lo ha aiutato a realizzare il suo sogno:
dipingere.
Autodidatta,
ha superato tutti i maestri dell’epoca ma ha avuto molto difficoltà economiche:
in vita ha venduto un solo quadro.
Il film d’animazione,
come in un giallo, si domanda se si sia veramente suicidato.
Molti gli
elementi che farebbero propendere per l’ipotesi di omicidio.
Il film non
risolve certamente il quesito, ma lo pone, a chi come me non aveva mai
sospettato che esistesse.
Un film
poetico e geniale come l’autore del quale narra la vita e le opere.
Da vedere,
assolutamente.
https://www.youtube.com/watch?v=dYs_Kx-FuAw
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