E’ sempre piacevole scoprire nuovi autori, se poi sono donne
e donne vissute un secolo fa il piacere è maggiore perchè è ancora una volta la
testimonianza della censura effettuata nelle storie letterarie nei confronti
delle donne, che in realtà erano attive: scrivevano, fotografavano,
dipingevano, ricercavano , ma che fatica conoscerle!
Elisabeth Von Arnim visse a cavallo tra la fine del
diciannovesimo secolo e l’inizio del ventesimo, tra l’Australia dove nacque e l’Europa
dove visse, sposata due volte. Si
accompagnò con intellettuali e fu apprezzata come la donna più intelligente
dell’epoca.
Nello stesso periodo storico scrissero Virginia Woolf,
Grazia Deledda, Sibilla Aleramo, per
citare alcune scrittrici che ci hanno regalato opere imperiture, segno dei
tormenti di un’epoca di transizione per la coscienza femminile e non solo.
Il libro di Elisabeth è prezioso perché è un inno alla bellezza della natura e all’importanza
che l’ambiente ha sull’essere umano. Racconta una storia piena di speranza,
cosa assai rara oggi come ieri.
La storia racconta di due donne che vivono a Londra e sono
accomunate dalla tristezza di un matrimonio in crisi.
Una delle due, la più intraprendente, Mrs Wilkins, propone di affittare un castello
in Italia, sulla Riviera Ligure e di trovare altre due compagne per dividere le
spese.
Dall’ambiente triste e piovoso nel quale sono immerse, il lettore/lettrice si ritrova nella luce e nei profumi di una meravigliosa
primavera mediterranea.
L’ambiente ha un effetto immediato sulle ospiti, aiutandole
a ritrovare il buon umore e la gioia di vivere e di amare.
Donne scialbe ed insignificanti a Londra, diventano belle e
attraenti per i mariti alla luce della Riviera Ligure, donne viziate e ammirate
comprendono l’importanza dell’amore, donne sole e arcigne si aprono alla
condivisione.
E’ una storia che ricorda quanto gli inglesi, e non solo
loro, amassero l’Italia, giardino d’Europa.
E’ una storia piacevole come il titolo del libro.
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