San
Valentino è una festa cristiana che ha sostituito la festa pagana dei
Lupercali.
Chi di voi
fosse interessato, indico in calce il link della Treccani, dove viene ampiamente
spiegato la festa romana.
Oggi tutti
noi consideriamo S. Valentino una festa commerciale, un’altra occasione per
costringerci ad essere consumatori.
Però
ciascuno di noi potrebbe decidere di regalare all’altr* ciò che sa fare o ciò
che ha di più prezioso, ovvero il proprio tempo.
Io ho scelto
di cogliere questa occasione per riflettere sull’amore e l’ho fatto rileggendo
alcune pagine di E. Fromm, un libro che lessi durante l’adolescenza.
Nell’ “Arte
di amare” Fromm scrive:
“L’amore non è soltanto una relazione con una
particolare persona: è un’attitudine, un orientamento di carattere che determina
i rapporti di una persona con il mondo, non verso un oggetto di amore…..Se io
amassi veramente una persona, io amerei il mondo, amerei la vita”.
Questa
definizione di amore mi fu di aiuto quando ero molto giovane, rendeva l’amore
di coppia un amore per la vita, un’esplosione di amore, un contagio di amore.
Chi di noi
non è felice di stare con una coppia felice, sorridente, serena, dinamica,
aperta e disponibile e chi di noi non soffre ad accompagnarsi a coppie di
persone scontente, litiganti, tristi, ripiegate in una vita sterile?
Fromm
afferma che l’amore è un’arte, richiede
sforzo e saggezza. ….Quali sono i passi necessari per imparare un’arte?
Possiamo dividere il processo in due parti: teoria e pratica….c’è un terzo
fattore necessario per diventare maestro in qualunque arte: non deve esserci al
mondo nient’altro di importante”.
Questo terzo
punto è per i nostri giovani molto difficile: quante coppie vivono in luoghi
diversi, a volte in continenti diversi, a causa di questo malatissimo mondo del
lavoro, che ha imposto disvalori come valori, privando l’uomo di ciò che rende
la vita migliore.
Questo
mondo, dove tutti vanno da qualche parte, chi perché costretto dalle guerre e
dalle dittature, chi perché alla ricerca di fortuna, chi perché crede che “andare”
sia sempre meglio di “stare”, in questo mondo credo sia sempre più difficile
diventare maestri nell’arte di amare, a meno di decidere di vivere l’amore per
l’umanità, come i mistici, i grandi statisti, i grandi artisti, sacrificando l’amore
per un* altr*.
Per approfondire: http://www.treccani.it/enciclopedia/lupercali_(Enciclopedia-Italiana)/
Nessun commento:
Posta un commento