martedì 24 gennaio 2017

SUONI DAL MONDO


Festeggio un anno da blogger

In un mondo così ricco di ogni forma di comunicazione, in un mondo nel quale si stenta a trovare luoghi e momenti di silenzio, in un mondo in cui siamo sommersi dal rumore delle voci discordanti, urlanti, prepotenti, a volte minacciose, perché io dovrei continuare ad unire alle tante voci anche la mia? E perché mai tu lettore e lettrice dovresti continuare a leggere ciò che io via via ti racconto?

E' giusto che un anno dopo io faccia un bilancio.

Prima di tutto, grazie a tutti coloro che hanno letto il blog. Sono molto lusingata dal numero dei lettori e sempre curiosa di sapere chi siete.

Confermo che io sono blogger perché amo “raccontare” a più persone esperienze, emozioni, ragionamenti, al fine di condividerli.

Per festeggiare con te il mio primo anno da blogger, ti racconto la visita alla mostra “Suoni dal mondo”, mostra interattiva di strumenti etnici e religiosi, presente presso la Circoscrizione 3 a Torino, sperando di meravigliarti.

Il curatore della mostra, Lucio Caracciolo, ha accolto me e i miei amici con la colonna sonora del film Mission di Ennio Morricone.


Se non hai visto il film, sappi che si tratta del racconto del tentativo disperato di alcuni padri gesuiti, disobbedienti al Papa, di salvare il popolo dei Guaranì dalla furia dei colonizzatori spagnoli e portoghesi. I discendenti dei Guaranì esistono ancora. La musica svolge in ruolo fondamentale nell'avvicinare i selvaggi Guaranì al missionario e poi a favorire la loro conversione religiosa. Le abilità musicali dei Guaranì, costruttori di violini, purtroppo non sono sufficienti a convincere i colonizzatori, dell'"umanità" di queste creature “selvagge”, ritenute da loro bestie e non uomini.


All'interno della sala vi sono molti strumenti musicali, collezionati nel corso degli anni e provenienti da tutte le parti del mondo.
I materiali usati per gli strumenti sono principalmente la zucca, che simboleggia la Madre e il bambù, che simboleggia il Padre.
Il figlio è il suono prodotto.
Ogni strumento che ci è stato mostrato abbiamo potuto provare a suonarlo e ti assicuro che non abbiamo smesso di meravigliarci, sia per la creatività nella scelta dei materiali, gusci di tartaruga e di armadillo, crani di Re, mascelle di asino, zucche, tante, di tutti i tipi e grandezze, ma anche gusci di noci di cocco, sia per i suoni che producono e che imitano la natura, il tuono, l'acqua, il crepitare del fuoco.
Inoltre la collezione contiene strumenti musicali religiosi provenienti da tutte le religioni.



Questa foto si riferisce al “ Balafon”. Come vedi, la cassa di risonanza è realizzata da piccole zucche, che sottostanno ad ogni fascia di legno.
Il suono prodotto da questo strumento è estremamente dolce ed assomiglia al suono dell'acqua, quando scende lentamente da una sorgente in montagna.


Le altre foto si riferiscono a diverse “Kalimba” . Anche in questo caso le vibrazioni prodotte dallo strumento sono tali da essere utili e consigliate nella musicoterapia attiva.

Attraverso gli strumenti e la loro storia abbiamo viaggiato dal Mali al Burkina Faso, dal Ghana al Perù fino ai Maori in Nuova Zelanda, passando per il Sud d'Italia, tutti uniti dalla magia del suono prodotto da ogni oggetto naturale e non, modificato al fine di accompagnare la vita di gruppi tribali e comunità nei momenti fondamentali della loro vita.

Il suono, origine di tutto.

Consiglio la visita a questa mostra. Per informazioni potete consultare la pagina web della circoscrizione 3 di Torino o chiedere direttamente a me.








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