sabato 1 ottobre 2016

CECITA' J. SARAMAGO



In un luogo e in un tempo indefiniti si svolge la vicenda di un'epidemia di cecità tra gli esseri umani.
Gli uomini, uno alla volta si immergono in un mare di latte.
La cecità non è così, dice l'oculista al primo cieco che si reca da lui, e così ripetono le autorità sanitarie, ma inesorabilmente uno alla volta racconta di questa nebbia, che avvolge tutti , tranne uno, una donna, la moglie dell'oculista.
Il premio Nobel mette a nudo la natura umana, intrisa di indifferenza e di cattiveria.
Descrive la reazione delle autorità politiche: isolare e abbandonare al loro destini i ciechi.
Descrive la reazione dei ciechi: ognuno cerca di salvare se stesso, quando non cerca di sopraffare l'altro, tranne lei, la moglie del medico, salvatrice di tutti.
Descrive la reazione della Chiesa: le immagini sacre sono state bendate. Anche loro cieche.
Nessun protagonista ha un nome: ci sono il medico, sua moglie, il primo cliente, la donna dagli occhiali scuri, il ragazzino strabico, il vecchio dalla benda nera, il ladro, un poliziotto, un'autista di taxi, il cane delle lacrime e via così.
Quando tutti sono diventati ciechi, tranne lei, quando il cibo inizia a scarseggiare ovunque, quando la città è in preda al caos, una sera la donna legge un libro e poco dopo inizia il miracolo.
Uno alla volta,il primo cieco per primo e in successione tutti, tornano a vedere.
Ciechi che vedono, ciechi che pur vedendo, non vedono”.
Non resta altro da dire, Saramago ha detto tutto sulla natura umana.

Il 28 settembre, nell'ambito di Torino Spiritualità, l'attrice Angela Finocchiaro ha letto al Teatro Carignano la riduzione teatrale operata dal curatore di Torino Spiritualità, Armando Buonaiuto.
Nella riduzione di Buonaiuto la lettura diventa la causa del ritorno della vista del primo gruppo di ciechi.
Ascoltare per comprendere.
Un ottimo inizio di riflessione.




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