martedì 26 aprile 2016

LE CONFESSIONI



Ultimo film di Roberto d'Andò, il cui protagonista, Toni Servillo, è un monaco certosino, famoso per i suoi libri oltreché matematico di formazione.
Il monaco è il protagonista del film, un alieno, un intruso in un mondo del tutto diverso dal suo: un hotel di lusso dove nove ministri dell'Economia e il direttore del Fondo Monetario Internazionale devono prendere decisioni tali da ridisegnare la situazione economica mondiale. Le decisioni vengono prese in base a valori diametralmente opposti a quelle del monaco Roberto Salus (Servillo).
Sullo sfondo fotogrammi di immagini Tv evocano la crisi della Grecia del 2015: disordini nelle piazze.

I silenzi di Servillo, la sua capacità di ascoltare il canto degli uccelli, di capire l'animo umano, di vivere di poco (una noce – il saio – i sandali), di essere uno specchio in cui tutti i convitati sono costretti a specchiarsi, tutto ciò serve a incrinare le certezze di alcuni componenti del summit al fine di cambiare la decisione da prendere.
Più che la storia in sé e per sé, è proprio il ruolo del monaco ciò che evoca nello spettatore molte domande. Lo sguardo di Servillo rimane nella mente, interroga anche noi, anzi interroga forse solo noi.

Il film che ha come obiettivo quello di riflettere sul potere dell'economia sulla politica, procede come un giallo, in cui il sospettato di una morte eccellente è proprio il monaco.

Un film interessante per il tema trattato e per la recitazione di Toni Servillo, che si afferma sempre di più come grande attore del cinema italiano.




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